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Calendario rivoluzionario dal governo, la data: nuova festa nazionale

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Il 4 novembre di nuovo festività nazionale. È questo l'obiettivo del centrodestra per la Giornata dell'Unità nazionale e delle Forze armate. Dal 1977 la data non è più un festivo, ma Paolo Tosato, vicepresidente della commissione e relatore del provvedimento, sul ripristino spiega: "A inizio legislatura il presidente Balboni (senatore di Fratelli d'Italia) ha chiesto di indicare alcuni provvedimenti ritenuti prioritari e il gruppo di Forza Italia ha chiesto venisse incardinata la proposta, d'iniziativa del senatore Gasparri, per reintrodurre la festività del 4 novembre. Altri gruppi avevano presentato proposte simili, ma più sintetiche, e dunque la discussione avverrà sulla base di questi testi".

 

 

Al momento la festività del 4 novembre non è ancora in discussione. Il motivo è semplice: "Come relatore - prosegue all'Adnkronos - ho fatto presente che, innanzitutto, va chiarito se si intende reintrodurre a tutti gli effetti la festività come giornata in cui vengono sospese anche le attività scolastiche o lavorative oppure se si intende dare maggiore risalto a quella giornata con attività nelle scuole o manifestazioni pubbliche". Il problema maggiore è che con la festività dell'1, a cui in caso dovrebbe aggiungersi il 4, le attività economiche e scolastiche debbano fare i conti con uno stop prolungato. Per questo "il dibattito non è ancora iniziato, si discuterà quale soluzione trovare: se dedicare maggiore attenzione a quella data o farla diventare, a tutti gli effetti, una festività".

 

 

Nella presentazione del testo di ddl presentato da Maurizio Gasparri si spiega dunque che "la festa del 4 novembre resta una delle ricorrenze più sentite nel nostro Paese: si celebra di anno in anno (sia pure la prima domenica del mese stesso), presso l'Altare della Patria a Roma, i sacrari di Redipuglia in Friuli Venezia-Giulia e dei Caduti d'oltremare in Puglia ma anche nei singoli comuni, con manifestazioni che coinvolgono le più alte cariche civili e militari dello Stato e molti semplici cittadini". Quanto basta a far pensare che venga "recuperato appieno lo spirito e il significato profondo della festa: custodire, nell'interesse del bene comune, il valore dell'unità nazionale e la memoria di quanti, sacrificando la vita, hanno contribuito a portare a compimento, con la vittoria nella prima guerra mondiale, il progetto concepito nel Risorgimento". Il provvedimento punta quindi a "restituire piena dignità a uno dei simboli più amati e condivisi dell'identità nazionale".

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