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Gli italiani non vogliono sentire il puzzo del terrore degli anarchici. L'analisi di Andrea Pasini

Andrea Pasini
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Dopo il trasferimento di Alfredo Cospito al carcere di Opera a causa di un peggioramento delle sue condizioni di salute, l’anarchico prosegue con lo sciopero della fame iniziato tre mesi fa contro il 41-bis. La premier Giorgia Meloni è però stata molto chiara e davanti alle telecamere di Diritto e Rovescio ha dichiarato: «Esattamente come abbiamo sempre detto che lo Stato non tratta con la mafia, lo Stato non tratta neanche con il terrorismo».

La premier ha inoltre sottolineato come dopo essere stato graziato dallo Stato in passato, Cospito ha commesso il crimine per cui è ora condannato a 10 anni (l’attentato a Roberto Adinolfi, dirigente della Ansaldo Nucleare) e di come la sua non sia solo un rifiuto del carcere duro, ma un rifiuto della stessa istituzione del carcere. 

A destare preoccupazione sono però le minacce ricevute in questi giorni da parte degli anarchici. Nei prossimi giorni potrebbero così arrivare misure di protezione per i due sottosegretari alla Giustizia, per i quali è stata comunque già deliberata una "tutela provvisoria" alla luce delle recenti minacce. Sul sito di Rivoluzione Anarchica è poi comparso un appello: «A più di 100 giorni dall'inizio dello sciopero della fame di Alfredo Cospito, estendiamo l'appello a tutti gli individui, i gruppi, le organizzazioni e i collettivi a organizzare, nei propri territori, una mobilitazione davanti le ambasciate italiane per fare pressione sullo Stato italiano e sui carnefici di Alfredo. Questo non è solo un problema di carattere “umanitario”, la lotta del compagno è un appello alla rivoluzione internazionale».

Lasciano inoltre scioccati i manifesti comparsi all’Università La Sapienza che ritraggono alte cariche dello Stato, tra i quali anche Sergio Mattarella, con la scritta «Chi sono gli assassini di Alfredo Cospito», affissi anche accanto alla targa commemorativa per l'anarchico Giuseppe Pinelli. Questi cartelli arrivano solo pochi giorni  dopo l’intervista rilasciata da Pasquale Valitutti all’Huffington Post, in cui il membro di uno storico gruppo anarchico di Roma asseriva: «Noi adesso, in questo momento storico faremo in modo di indicare con chiarezza coloro che sono direttamente o indirettamente responsabili dell'assassinio di Alfredo. Poi i tempi cambiano e sicuramente in un futuro questa gente sarà colpita dalle armi rivoluzionarie».

La situazione si fa sempre più delicata da gestire e ancora una volta mi sento in dovere di mettermi in prima linea come cittadino italiano e condannare fermamente questo tipo di comportamento. Il Governo e le istituzioni tutte non si pieghino alle minacce e alle contestazioni degli anarchici ne di chiunque usi come mezzo per far valere le proprie idee la violenza e le intimidazioni. Trattare con queste persone significa tradire lo Stato e tutti i cittadini per bene. Questi sovversivi vanno repressi con il pugno duro, contrastati con coraggio e fermezza. Le istituzioni vanno sempre salvaguardate, difese e rispettate. In questi momenti bisogna tirare fuori il carattere e lottare. Stiamo parlando di veri e propri criminali che non hanno alcun rispetto per la legge e per le persone.

Il nostro Paese non può e non deve anche solo arrivare a pensare di poter rivivere i tempi bui delle Brigate Rosse dove criminali seminavano morte e paura nelle istituzioni e tra la gente. Non riportiamo l’Italia ai tempi del terrore. Non lasciamo che anarchici, mafiosi e terroristi pieghino la nostra Repubblica costruita sul rispetto, l’onore e l’amore per chi ogni giorno si sacrifica.

Gli anarchici, terrieri e mafiosi vanno contrastati con strumenti preventivi e repressivi con coraggio e senza paura . La mia stima e mio rispetto è da sempre, e oggi ancora più che mai, verso chi quotidianamente, con grande spirito di abnegazione e orgoglio serve il nostro Paese.
Oggi ancora con più forza voglio esprime la mia più sincera vicinanza da cittadino a tutti i magistrati e alle forze dell’Ordine che si impegnano ogni giorno con coraggio, professionalità e grande senso dello Stato per garantire la nostra libertà e per far valere il valore della legalità. 

Grazie allo straordinario lavoro dei magistrati e delle forze dell’Ordine sono certo che, anche in questo delicato monumento storico, sapranno assicurare alla Giustizia tutti coloro che con l’uso della violenza ed il ricatto voglio cercare di piegare la nostra Repubblica. 

Anarchici e terroristi violenti, l’Italia non si riconosce in voi. Rappresentare il nostro paese con le vostre azioni violente è semplicemente una vergogna.  I cittadini italiani onesti come citava il Magistrato Dott.Paolo Borsellino: “vogliono sentire la bellezza del fresco profumo della libertà che si oppone al puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e quindi della complicità». Noi non vogliono sentire il puzzo delle vostre azioni violente e del terrore che provate a seminare nel nostro paese.

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