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Cozzolino in manette, quando il dem insultava la Meloni

Alessandro Gonzato
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Arresto confermato. Andrea Cozzolino finisce ai domicilia ri, in attesa di martedì, quando si deciderà sull’estradizione in Belgio. La Corte d’Appello di Napoli ha trasferito l’eurodeputato dem dal carcere di Poggioreale alla sua casa del Vomero, quartiere collinare vista golfo. Cozzolino, arrestato venerdì pomeriggio con l’accusa di corruzione, riciclaggio e associazione a delinquere nell’ambito del Qatargate, potrà uscire solo due ore al giorno, dalle 11 alle 12 e dalle 17 alle 18, «per ragioni di sostentamento e sanitarie». La Corte ha ritenuto che fosse necessario «applicare una misura coercitiva» sia perché c’era «un moderato rischio di fuga» sia perché «l’indagato non si incontri con uomini di altre nazionalità», politici e faccendieri legati al mega-scandalo.
L’udienza per l’estradizione in Belgio è fissata per martedì alle 11, e gli avvocati di Cozzolino hanno informato che si opporranno. Sostengono che Cozzolino è innocente.

 

 

 

Il politico del Pd, europarlamentare dal 2009 e nei 4 anni precedenti assessore alle Attività produttive della Campania, ha trascorso la notte tra venerdì e sabato nel penitenziario di Poggioreale. I giudici di Napoli, ieri, hanno ritenuto «non valutabile la gravità indiziaria».
La polizia belga, venerdì pomeriggio, aveva perquisito la sua casa di Ixelles- lussuoso quartiere di Bruxelles - ma lui non c’era. La procura federale aveva quindi emesso ' un ordine d’arresto europeo e incaricato la guardia di Finanza di Napoli, ma Cozzolino non si trovava nemmeno lì. Poco dopo uno dei suoi legali, Dezio Ferraro, ha diffuso una nota: «Cozzolino è ricoverato in clinica per motivi di salute». Le contestazioni mosse al dem, si apprende dall’ordine d’arresto, fanno riferimento al periodo che va dal primo gennaio 2018 al 15 luglio 2022, «quale componente del parlamento Ue e presidente dal 2019 della Delegazione per le relazioni con i Paesi del Maghreb e co-presidente della Commissione congiunta Ue-Marocco».
Cozzolino, in cambio di voti e relazioni positive sul Marocco, avrebbe ricevuto per conto dell’ambasciatore di Rabat in Polonia Abderrahim Atmoun soldi e regali.

 

 

 

LE FILIPPICCHE SOCIAL

Veniamo ai social di Cozzolino, dove fino a pochi giorni fa attaccava il governo e pontificava. 29 novembre ’22: «La Meloni chiacchiera ma i fatti parlano chiaro. Nel 2023 il Sud diventerà sempre più povero. Il taglio dei fondi alla povertà...
», e sotto la foto di un portafogli vuoto. «Non è di certo il tuo», è scattata l’ironia; 22 novembre: «Milioni di famiglie non arrivano a fine mese e il governo Meloni cosa fa? Elimina il reddito di cittadinanza», accusa Cozzolino; 2 novembre: «Non stupisce che un governo di destra limiti la libertà», e tra queste figurava «quella di agire», «la libertà di movimento tra nazioni». Non tutte le libertà, però, dai.
Primo dicembre: «Da oggi la benzina costerà 12,2 cent in più, altro grande regalo agli italiani. Un’altra promessa non mantenuta». Risposta scontata di un altro utente: «Tanto tu la paghi coi soldi del Qatar». Suvvia: e la presunzione d’innocenza?. Niente, anche il post “Difendiamo il Sud, il ddl Calderoli condanna a morte il mezzogiorno» viene spernacchiato. E ancora, il Cozzolino, su Facebook: «Il Sud è una priorità. Serve una nuova classe dirigente». Mozione approvata all’unanimità. Segnaliamo poi anche un post di «Solidarietà ad Aboubakar», il Soumahoro «vittima», secondo l’eurodeputato, della «mostrificazione dell’uomo». Ci fermiamo per motivi di spazio. Torniamo all’indagine.

 

 

 

LA DIFESA

Il nome di Cozzolino è stato fatto il 10 dicembre in interrogatorio da Antonio Panzeri, ex eurodeputato Pd e Articolo 1, il gran pentito del Qatargate che ha concordato con la giustizia belga un anno di pena, oltre a una multa, in cambio della collaborazione. Anche Francesco Giorgi (anche lui in carcere come la compagna ex vicepresidente Ue Eva Kaili e Panzeri), prima assistente di Panzeri e poi di Cozzolino, ha puntato il dito contro quest’ultimo. Gli avvocati di Cozzolino protestano: «Il provvedimento è privo di riscontri oggettivi basilari per un’accusa di corruzione». Cozzolino, entrando all’udienza preliminare, si è detto «tranquillo» e «fiducioso nella giustizia». Le deposizioni di Panzeri stanno facendo tremare tutta la sinistra, in Europa, e in Italia. 

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