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"Una cosa pazzesca". Alessandra Moretti nelle carte del Qatargate

Alessandro Gonzato
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 «Ho sempre votato contro il Qatar e non ho mai partecipato a riunioni su questo argomento. I miei comportamenti parlano chiaro. È una cosa pazzesca, l’importante è che venga chiarita subito». Impiega 71 secondi, l’Ansa, a diffondere la replica di Alessandra Moretti, europarlamentare dem, che ha risposto al lancio delle 22.39. L’Ansa, citando il «mandato d’arresto europeo emesso dai magistrati belgi nei confronti dell’eurodeputato Andrea Cozzolino», anche lui del Pd, aveva scritto di «una riunione su una “risoluzione del Qatar”» che «si è tenuta il 7/12/21 a quanto pare all’interno degli edifici europei (in circostanze ancora da precisare» e, sempre riportando il virgolettato del mandato d’arresto, l’agenzia di stampa aveva riportato che «prima di questa riunione» l’assistente parlamentare «Giuseppe Meroni ha chiesto istruzioni a Panzeri». «Al termine della riunione Panzeri ha ricevuto due sms da Meroni» che recitavano: «“Qatar risolto” e il “quadrumvirato” Cozzolino, Moretti, Arena, Tarabella ha colpito con precisione, attenzione ed efficacia». Questo, venerdì sera, e Libero ne ha dato conto.

 

 

 


L’indomani abbiamo provato a chiedere all’onorevole Moretti (non indagata) se volesse spiegare, dato che l’Ansa non faceva riferimento a indiscrezioni ma a un documento di un giudice, e però niente, zero risposte. Due ore e mezzo dopo le agenzie hanno battuto una nota redatta dall’“ufficio stampa: «L’eurodeputata del Pd Alessandra Moretti dichiara di non essere stata presente ad alcuna riunione sul Qatar a Bruxelles il 7 dicembre ’21. Quel giorno Moretti si trovava a Vicenza per vaccinare i suoi figli e visitare un’azienda, essendo rientrata a Bruxelles solo la sera alle 20». Può essere che, di giorno, fosse davvero a Vicenza: perché non crederle? L’unico dato certo che abbiamo è che il 7 dicembre, con un post su Facebook, la Moretti annunciava la sua presenza alle ore 22 su La7.Il 9 dicembre ha pubblicato un selfie dopo essersi sottoposta alla terza dose, a Bruxelles.

 

 

 

Tornando al «quadrumvirato» riportato dal giudice, il nome meno noto è quello di Maria Arena (non indagata), socialista molto vicina a Panzeri e che si è dimessa dalla presidenza della sottocommissione per i diritti umani, a cui ha partecipato (legittimamente) più volte anche la Moretti, e la ricordiamo in aula accanto alla giornalista Rula Jebreal. Qualcuno sui social, malignamente, ricorda quando a dicembre 2016 la Moretti - allora consigliere regionale veneto - non partecipò al dibattito sulla legge di stabilità perché era in India al matrimonio un imprenditore orafo. «Trovo surreale tanto interesse per la mia vita privata», aveva tuonato. «Di cosa mi dovrei giustificare?». Poi chiese scusa: «Ho sbagliato». Però quella era tutta un’altra storia.

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