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Montaruli-Meloni, la telefonata prima delle dimissioni

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Augusta Montaruli si è dimessa da sottosegretaria all’Università dopo la condanna definitiva a un anno e sei mesi per peculato in uno dei filoni della Rimborsopoli piemontese. Stando al retroscena del Corriere della Sera, prima che la lettera di dimissioni venisse diffusa ci sarebbe stata una o più telefonate tra Giorgia Meloni e la Montaruli, che è considerata una dei fedelissimi della presidente del Consiglio. 

 

 

 

“Risulta evidente che c’è stato un confronto tra Giorgia e Augusta - ha assicurato una fonte al Corsera - e per evitare di finire attaccate dentro e fuori la maggioranza, hanno deciso di comune accordo il passo indietro. Non possiamo permetterci due pesi e due misure”. In pratica la Montaruli non avrebbe avuto altra scelta: si è dimessa per “difendere le istituzioni”, certa della sua innocenza. "Se ciò non avvenisse - ha dichiarato - sarei come coloro che vorrebbero demolito il senso dello Stato, rendendolo debole con una ricerca costante di una giustificazione alle proprie azioni, sentendosi moralmente superiori o cercando di piegare le norme ai comportamenti”. 

 

 

Il giorno dopo le dimissioni, è arrivato anche il messaggio di Silvio Berlusconi, che ha espresso vicinanza e sostegno per il gesto responsabile: “Non avendo alcun obbligo di dimettersi, ha dimostrato una grande e non scontata coscienza delle Istituzioni, tutelandole e proteggendole da futili e strumentali provocazioni alimentate da più parti. Sono certo che quanto accaduto non fermerà l'impegno politico ed istituzionale di Augusta, da sempre connotato da competenza, serietà e determinazione".

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