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Romano Prodi, "il vero obiettivo di Biden": Italia travolta?

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La mossa sbagliata di Joe Biden potrebbe creare gravissimi problemi al governo di Giorgia Meloni. Ne è convinto Romano Prodi, che intervistato dal Corriere della Sera delinea uno scenario a tinte fosche su Ucraina, Russia, Nato, Cina e Unione europea, a un anno dall'inizio della guerra. Secondo l'ex premier "gli esperti mi spiegarono all'inizio del conflitto che Vladimir Putin aveva mandato meno di 200mila uomini, mentre per un territorio come l'Ucraina ne sarebbero serviti almeno 400mila. E dissero che dopo un assaggio sarebbe tornato indietro. E invece... Ha fatto tre errori di valutazione".

 

 



"Oltre ai soldati, - aggiunge - pensava che gli ucraini lo abbracciassero e che l'Ovest non avrebbe reagito. Si è sbagliato su tutta la linea. E ora la via d'uscita diventa più difficile". L'ex premier ed ex presidente della Commissione Ue non nasconde una punta di pessimismo. "Se Pechino fornirò armi a Mosca, allora le cose cambieranno. Ma finora mi pare non sia stata inviata nemmeno una pallottola. La visita di Wang Yi mi sembra che si inquadri più sullo sfondo delle tensioni tra Cina e Stati Uniti, che già esistevano e si sono esacerbate. E di un fossato con l'Ue che prima non esisteva, e oggi si sta creando. In realtà la Cina compra tempo, mentre l'America ha fretta". "Questo peraltro - osserva Prodi - è uno spartito prevedibile quando si confrontano una potenza stabilizzata e una ascendente. La Cina ha bisogno di acquisire ancora tecnologie, di alzare il livello del benessere, di aumentare il suo potere. Mentre gli Stati Uniti hanno già raggiunto questi obiettivi". 

 

 

 

Il problema, per l'Europa nel cui cuore si combatte questo conflitto, è che "manca una politica estera e di difesa comune all'Ue. Gli Usa sembrano scommettere su un gruppo minoritario, ma coeso soprattutto nell'ostilità alla Russia. In questi anni, le difficoltà delle istituzioni europee hanno fatto emergere queste differenze. Dopo l'allargamento, l'integrazione si è come addormentata; ma è bene che l'allargamento sia stato fatto, altrimenti oggi la Polonia si troverebbe come l'Ucraina".

 

 

 

 

"Gli Stati Uniti - prosegue Prodi - dovrebbero avere interesse a un'Europa unita. Ma non vorrei che premessero sull'Europa orientale e le sue nove nazioni perché i restanti 18 membri capiscano come va declinata l'alleanza atlantica". "Nato e Ue - osserva ancora - non hanno mai coinciso tanto come oggi. Semmai, chiediamoci come questo avviene. Chiediamoci perché gli Stati Uniti privilegino l'alleanza con i Paesi est-europei; perché Biden sia andato a Varsavia ma non a Bruxelles. Se quella di dividere i nove Paesi orientali dall'Europa dei fondatori è una strategia, si porranno presto scelte drammatiche anche per il nostro governo".

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