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Elly Schlein, il sondaggista Noto: "Il 22% dei voti da elettori M5s"

Alessandro Gonzato
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Et voilà, tutto torna, o quasi. Non bastava, al Pd, aver perso le Primarie del Pd, primato ineguagliabile, degna conclusione della tragicomica gestione targata Enrico Letta. Ora, dopo la vittoria di Elly Schlein che la tessera del Pd l’ha presa poche settimane fa solo per provare a diventare la segretaria del Pd, si scopre che la metà di chi ha votato domenica scorsa non è un elettore del Pd, e che il 22% di chi ha scelto tra Schlein e Bonaccini, alle ultime elezioni politiche aveva scelto il Movimento Cinque Stelle, quasi 242mila voti sul milione e 100 scarso del totale. Il che significa, considerando anche il distacco ridotto tra i due contendenti (53,8% a 46,2) che le Primarie del Pd le hanno determinate i grillini, seguiti da elettori e simpatizzanti di altri partiti di sinistra (ora lo vediamo).

IL SONDAGGIO - A fornire i numeri è la rilevazione realizzata da Noto Sondaggi per Porta a Porta. Un capolavoro, quello degli infiltrati (e di chi li ha infiltrati), non c’è che dire, ma neanche così difficile da realizzare dato che può contribuire chiunque a eleggere il capo del Partito democratico, anche chi non è iscritto al partito, magari addirittura lo osteggia o vuole sabotare l’esito - basta che sganci i due euro di obolo - e chi vota in un gazebo teoricamente non potrebbe votare in un altro ma di casi di voti multipli ne saltano fuori a frotte ogni volta. Un classico intramontabile sono le file di cinesi e nordafricani, pagati, ovviamente.

 

 

Nel dettaglio, evidenzia Noto Sondaggi, certamente il 13% degli elettori 5Stelle ha votato per la Schlein, solo il 2 per Bonaccini. C’è poi chi non ha risposto sulla preferenza. In più, e questo rafforza la tesi che le Primarie le hanno decise grillini e chi a fine settembre non ha votato Pd, il sondaggio messo in onda da Porta a Porta evidenzia che il 22% dei votanti delle Primarie lo scorso autunno si era astenuto. Quest’ultimo dato può essere anche letto, in parte, come un merito della Schlein la quale potrebbe aver ridato entusiasmo a una parte di elettori del Pd che aveva dato persa in partenza la sfida contro il centrodestra. Però è anche verosimile -molto più che verosimile - che i partiti che speravano nella sconfitta di Bonaccini per aprirsi uno spazio nella sinistra moderata abbiano mobilitato le truppe cammellate.

Noto Sondaggi ha diffuso anche un’altra rilevazione, questa volta positiva per il Pd. L’indomani della nomina della Schlein le intenzioni di voto sul Pd sono salite di 3 punti, dal 16,5% al 19,5. I democratici avrebbero bruciato i 5Stelle, tornati dopo tempo (stando al sondaggio) a essere il terzo partito, al 16%, in calo del 2,5.
Saranno stati folgorati dalla nuova paladina Lgbt e dei diritti civili (e non si capisce ancora in Italia quali siano negati)? Intanto, i grillini, si sono infiltrati.

 

 

IL GIALLO - C’è poi il giallo dei dati diffusi dai Dem, evidenziato in un tweet dal sito specializzato Youtrend: «Nei dati diffusi dal Pd è indicato che alle 14 avevano votato 486mila elettori, molti meno quindi rispetto ai dati comunicati domenica (598mila alle ore 13) che avevano fatto immaginare un’affluenza finale significativamente più alta». Una discrepanza di 100mila voti sul milione finale non è certo da poco, e c ’ è c h i maligna visto che già di per sé le Primarie Dem non è che spicchino sempre per trasparenza. Ecco però che arriva la risposta del Pd, in un altro tweet: «Confermiamo il dato dei 59.8121 votanti alle ore 13. Il dato di affluenza di 486 mila votanti è relativo alle ore 12 della domenica. L’errore è dovuto a un refuso». Si erano sbagliati. Come gli esponenti del Pd, alcuni di primissimo piano, che prima della certificazione dei numeri ne sbandieravano altri, 300-400mila unità più alti. Succede... 

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