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In Onda, Rampelli contro Parenzo: "Lei apprezza una pratica razzista!"

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Nel giorno della manifestazione a Milano a tutela delle famiglie arcobaleno - un corteo guidato da Elly Schlein, Beppe Sala e per il M5s Chiara Appendino - il tema tiene banco anche in televisione. Già, perché parte della sinistra torna a invocare l'utero in affitto. E di questo si parla a In Onda, il programma su La7 condotto da Concita De Gregorio e David Parenzo, dove ospite in studio c'è Fabio Rampelli, esponente di spicco di Fratelli d'Italia.

E Concita attacca: "I bambini non sono registrati all'anagrafe, questo non si può sentire". Rampelli, da par suo, replica citando "la bellissima lettera della signora Consuelo, femminista di provenienza ispanica, pubblicata dalla Stampa di Torino. Lettera molto densa di sentimenti, significativa: per 15mila dollari ha accettato di affittare il suo utero". E in quella missiva, Consuelo racconta il suo calvario: i pochi soldi a lei mentre ad incassare "soldoni" sono medici e strutture sanitarie; poi il suo corpo compromesso dalle cure ormonali. Insomma, tante ombre raccontate da chi ha offerto il suo utero per la gestazione.

A quel punto interviene Parenzo: "Su questo possiamo anche essere d'accordo. Ma sull'iscrizione all'anagrafe...". E Rampelli scatta: "Ma le cose sono collegate. I bambini non li porta la cicogna. Lei apprezza la pratica razzista della maternità surrogata. Il diritto di avere un bambino non è inalienabile, a differenza del diritto inalienabile di una coppia gay di vedere tutelati i loro affetti", tuona.

 

E ancora: "Anche in caso di persona consenziente, ci può essere accordo e comunque sfruttamento, ci sarà comunque un pagamento. È quasi sempre una questione di sfruttamento, le statistiche parlano chiaro". Infine, Rampelli rimarca: "Il percorso adottivo, per paradosso, dà maggiori diritti al bambino: se un giorno vorrà, potrà indagare sulle sue origini genitoriali".

In Onda, scontro tra Rampelli, Parenzo e Concita: il video

 

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