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Giorgia Meloni: "Lega? Nessuna preoccupazione, la nostra linea è chiara"

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È arrivata a Bruxelles il presidente del Consiglio Giorgia Meloni la quale, prima dell'inizio dei lavori, ha detto di essere "in contatto" con il presidente francese Emmanuel Macron per un possibile incontro a margine del Consiglio europeo. "Vedo ora il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki, ho in programma un incontro con il primo ministro greco, Kyriakos Mitsotakis, e sono in contatto con Macron", ha affermato la premier. 

Immigrazione - Rispetto alla questione dei migranti, Meloni ha commentato: "Possiamo confermare il fatto che il tema dell’immigrazione oggi è considerato centrale, una cosa se vogliamo impensabile sino a qualche mese fa, e che viene seguito passo a passo dal Consiglio. E questa è una ottima notizia". E ancora: "Mi aspetto passi in avanti", ha aggiunto prima della riunione coi leader Ue nella quale "il dossier migranti verrà aggiornato con una relazione della presidente della Commissione che racconterà dei passi concreti sulla base delle conclusioni dello scorso febbraio", ha spiegato. "Io posso dire che sono soddisfatta della bozza di conclusioni, dell’ultima versione che sta girando, che appunto chiede alla Commissione di procedere spedita e rimanda su uno stato di verifica di queste misure al prossimo Consiglio europeo.

Ucraina - Il presidente del Consiglio ha poi dichiarato di non essere preoccupata dalla Lega sulla fornitura di armi all'Ucraina. A dispetto di quanto riportato da molti giornali vicini al centrosinistra non c'è alcuna tensione con gli alleati: "Io ho detto come la penso, non c’è nell’attuale contesto misura più efficace di garantire un equilibrio tra le forze in campo. L’unico modo per costringere, se vogliamo, a una negoziazione che dev’essere giusta, non si può prescindere da chi è l’aggressore e chi è l’aggredito", ha aggiunto. "Non sono preoccupata perché bado, come ho detto molte altre volte, ai fatti. E nei fatti io su questo, sulla linea italiana che è una linea molto chiara, non ho mai avuto problemi".

Patto di stabilità - Rispondendo a una domanda sul Patto di Stabilita "ci sono spesso visioni different" a livello Ue, ha affermato la premier. "Per noi sarebbe tragico tornare ai parametri precedenti, la sfida deve essere una governance più attenta alla crescita, che non solo alla stabilità. Su questo ci sono passi in avanti ma bisogna ancora lavorare molto". Secondo Meloni, "l’Ue deve imparare dai suoi errori, dal passato e dalla realtà che stiamo affrontando, oggi a noi e a tutti i Paesi membri sono chiesti importanti investimenti per la transizione ecologica, per la transizione digitale, per le catene di approvvigionamento strategico". Per questo motivo "non possiamo pensare che gli investimenti necessari per rendere competitivo il nostro sistema non vengano tenuti in considerazione nella governance".

Transizione ecologica - A proposito del compromesso a livello Ue sul futuro delle auto e la possibile esclusione dei biocarburanti, Meloni ha sottolineato che "«ci sono tecnologie su cui l’Italia e l’Europa sono potenzialmente all’avanguardia e decidere di legarsi a tecnologie che invece di fatto sono detenute come avanguardia da nazioni esterne all’Unione e una scelta che non favorisce la competitività del nostro sistema". Per la premier si tratta di "una tesi di buon senso, confidiamo possa passare anche per quel che riguarda i biocarburanti". 

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