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Mattia Santori, sardine silurate dalla Schlein: che fine fanno

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Ce la farà Elly Schlein a riposarsi qualche giorno prima di mettere in marcia il suo Pd? Certo ha chiuso il cerchio della Segreteria, ma questo non vuol dire avere risolto i problemi di un partito in cerca d'identità. C'è da credere dunque che i giorni di pausa che si è giustamente concessa Elly saranno comunque pieni di pensieri. La composizione del puzzle, infatti, avrebbe lasciato parecchi insoddisfatti e tanti, troppi irrequieti. Scorrendo l'elenco dei venti dirigenti appena nominati, come sottolinea il Giorno, si notano infatti alcuni assenti illustri e diversi presenti imbarazzanti almeno per l'ala più democratica del partito. In Segreteria non c'è per esempio Mattia Santori, ma c'è il giornalista Sandro Ruotolo, fino a poco tempo fa neppure iscritto al Pd, come responsabile cultura.  

 

 

Nel direttivo della Schlein non ci sono le Sardine e non ci sono i Giovani Turchi; in compenso c'è Marco Sarracino, deputato campano, anche lui al centro di una polemica per un post su Instagram del 7 novembre 2019 in cui inneggiava alla Rivoluzione d’ottobre con tanto di foto di Lenin e dell’Armata rossa. In Base riformista, la corrente guidata dall’ex ministro Lorenzo Guerini, alcuni si dicono arrabbiati anche per Bonaccini che "ha giocato una partita per sé" non riuscendo a capitalizzare il peso che aveva nel partito. Eppure Critico si è detto anche Gianni Cuperlo: "Elly aveva parlato di unità e pluralismo, ma in realtà non si è voluta riconoscere la ricchezza delle differenze espresse dagli iscritti nel congresso dei circoli".  

 

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