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Meloni, guerra agli eco-teppisti: "Perché non devono farla franca"

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Il governo non intende cedere. Di fronte agli imbrattamenti in nome dell'ambientalismo, Giorgia Meloni non si volta dall'altra parte. E così l'esecutivo ha dato il via libera a una legge per contrastare il vandalismo. Ad annunciarlo è lo stesso premier tramite un tweet: "Approvato in Cdm un disegno di legge per contrastare i sempre più frequenti fenomeni di vandalismo che colpiscono i beni culturali e paesaggistici, aggiungendo sanzioni amministrative a quelle penali. Chi danneggia il nostro patrimonio artistico non può e non deve farla franca".

Previste dunque multe da 20 a 60mila euro, più le sanzioni penali, per quanti distruggano, disperdano, deteriorino o rendano "in tutto o in parte inservibili o non fruibili beni culturali" ed altre sanzioni amministrative, che vanno da 10 a 40 mila euro per chi "deturpa o imbratta" questi beni o destina "ad un uso pregiudizievole per la loro conservazione" o "incompatibile con il loro carattere storico o artistico".

E se l'assessore regionale alla Cultura della Regione Lombardia, Francesca Caruso, plaude all'iniziativa: "Bene, anzi benissimo. Chi commette azioni scellerate mirate a danneggiare il patrimonio culturale del nostro Paese deve risponderne in prima persona, pagando i danni provocati. Episodi come quelli della imbrattatura della statua di Vittorio Emanuele II in piazza del Duomo e del Teatro alla Scala di Milano, pensando alla Lombardia sono gravi e inaccettabili. E non possono in alcun modo essere tollerati". Non si può dire lo stesso degli attivisti. Addirittura Ultima generazione sembra passare alle minacce: "La volontà repressiva è il primo sintomo dell’efficacia di questa strategia del movimento climatico, messa in atto con azioni di resistenza non violenta. Noi non ci fermeremo". Anzi, "sono aumentate le adesioni alla nostra causa".

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