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Elly Schlein inchiodata da Fazzolari: "Se la temo? No, ci fa un favore"

Giovanbattista Fazzolari

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È tutto molto più semplice e lineare di quanto si dica. La quadra sulle nomine è stata trovata senza tensioni. Giovanbattista Fazzolari, sottosegretario alla presidenza del Consigliocon delega all’attuazione del programma di governo, lo dice chiaramente in una intervista a Il Corriere della Sera: "Non c’è mai stata una lunga notte di trattative. Siamo passati dai titoli 'Meloni pigliatutto scontenta gli alleatì a 'Tutti contenti, meno Meloni'. La verità è che Giorgia ha stabilito un metodo: la condivisione". Quindi non c’è stata una spartizione: "Il contrario", sottolinea Fazzolari, "il principio era che ogni ad e ogni presidente doveva avere il gradimento di tutti. Così le nomine sono state tutte di alto profilo. E ciò mostra la grande serietà di questo governo".

 

 

Sul duo di Enel Cattaneo-Scaroni chiarisce il sottosegretario, "Cattaneo è considerato vicino alla nostra area. Ma abbiamo valutato il profilo più utile alle aziende. L'Enel ha una forte esposizione finanziaria e non ci sono tanti manager capaci come Scaroni di interloquire con i fondi di investimento". E sul caso Donnarumma: "Guiderà Cdp Capital Venture. Incarico di grande prestigio e responsabilità". E non è vero che Cingolani a Leonardo l’ha voluto Draghi: "No. È una scelta di visione. L’Ucraina ci ha insegnato che la Difesa deve essere all’avanguardia nella tecnologia. Lui è consulente Nato proprio su questi temi", osserva Fazzolari.

 

 

Infine il sottosegretario tira una bordata alla neo segretaria del Pd Elly Schlein che non vede assolutamente come un problema per la Meloni o per l'esecutivo. Non la temo, ci fa un favore il suo radicalizzare la sinistra. Mostra che, a ora, non è un’alternativa di governo".

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