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Schlein insulta il governo: "Ungheria in Italia. Campioni mondiali di scaricabarile"

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Elly Schlein si è riposata abbastanza. Il neo segretario del Partito democratico si ripresenta davanti ai dem dopo aver annunciato di volersi prendere "qualche giorno per riposarmi, mi prenderò qualche giorno di pausa per tornare a fare tutto il lavoro". L'occasione? La conferenza stampa nella sede del partito. Da qui la leader annuncia il luogo della prima segreteria del partito da lei guidato. Una scelta non casuale, annuncia, visto che si terrà venerdì a Riano, "come omaggio alla memoria di Giacomo Matteotti, ucciso dai fascisti". D'altronde il 25 aprile, giorno in cui si celebra la Liberazione, si avvicina.

In quel caso la Schlein non sarà al Nazareno, bensì a Milano, alla manifestazione di piazza. "È una celebrazione particolarmente importante e sentita". E come previsto, non lesinerà critiche al governo, per lei composto da "campioni mondiali di scaricabarile" a cui "noi ci opponiamo con forza". Nel mirino "i tagli nella sanità fatti dal governo che si traducono in un restringimento dei servizi alla persone". Il numero uno del Pd arriva ad accusare l'esecutivo di Giorgia Meloni di non essere intervenuto né in manovra né nel Def.

Non mancano poi le critiche al decreto Cutro. Dopo aver protestato al fianco di Maurizio Landini, la Schlein rimprovera l'esecutivo di voler portare "l'Ungheria in Italia". Il motivo a suo dire è sotto gli occhi di tutti: "Un decreto che faccio fatica a chiamare Cutro, per rispetto alla strage che lì è accaduta, cerca di smantellare l'unico modello di accoglienza in grado di garantire l'inclusione sociale: l'accoglienza diffusa. Quello che stiamo vedendo è pure peggio di quanto avessero fatto i dl sicurezza di Salvini. Era difficilmente immaginabile, ma ce la stanno facendo". Così la Schlein chiama alle armi gli alleati: "Assistiamo a una pericolosa regressione. Non siamo soli. Ci sembra di vedere le altre opposizione molto attive e anche i sindacati. Spero che il governo ascolti questo grido di allarme".

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