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Martin Schulz, le sparate: "Meloni? Non credibile. Oggi invece Berlusconi..."

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Sull'antifascismo Giorgia Meloni "non è credibile" e Silvio Berlusconi oggi è "considerato baluardo della ragionevolezza nel governo". A pronunciare queste parole è Martin Schulz, ex leader dei socialisti tedeschi nonché ex presidente dell'Europarlamento. Gli appassionati di politica più stagionati lo ricorderanno, forse, come il più accanito anti-berlusconiano d'Europa negli anni Duemila. Era lui infatti il bersaglio della clamorosa invettiva dell'allora premier a Strasburgo, il 2 luglio del 2003, quella della celebre "la suggerirò per il ruolo di kapò". Il tempo passa, cambiano i nemici, e così l'odio per Berlusconi che lo aveva reso idolo della sinistra italiana si è trasformato, oggi, in odio per la leader di Fratelli d'Italia. Nulla di nuovo, in fondo, visto che gli argomenti sono sempre gli stessi. 

 

 



A rispolverare il progressista teutonico è Repubblica, che deve sostenere la sua tesi da "Italia divisa" e "rigurgito fascista". In Italia, assicura Schulz, "c'è anche una quota della popolazione che non ha mai voluto fare i conti con il passato fascista. Gianfranco Fini, che conosco bene, ha fatto invece questo passo, ha preso le distanze dalla dittatura e ha espresso la necessità che l'Italia si prenda la responsabilità degli atti che quel regime ha commesso. Come leader del suo partito, non mi aspetto la stessa cosa da Meloni, perché lei pensa in modo tattico e sa che una parte del suo elettorato non è d'accordo con Fini". "Può un capo di governo italiano permettersi un simile atteggiamento? - si domanda il tedesco - Una donna che pretende di guidare un Paese del G7, una delle più grandi nazioni industrializzate del mondo, una pietra miliare dell'Unione Europea, e che non prende le distanze dal fascismo, per me perde ogni credibilità".

 

 



"Venti anni fa - ricorda - ricevetti un enorme sostegno quando attaccai Berlusconi. Ora tutti dicono: meno male che fa parte nel governo Meloni, è l'ultimo baluardo di ragionevolezza. Da questo si capisce anche quanto l'Europa si sia ormai spostata a destra". Secondo Schulz, proprio il tema del fascismo potrebbe essere un ostacolo nell'alleanza alle elezioni europee del 2024 tra il Ppe e la Meloni: "Sarebbe un processo molto complesso. Io non ci credo. Inoltre, finché Meloni non prenderà le distanze dal fascismo, non sarà accettata. Io credo piuttosto che Meloni voglia creare un forte gruppo di euroscettici nel Parlamento europeo. Weber rischia che Meloni finisca per prendersi gioco di lui e non viceversa. Anche perché il Ppe non sarà più il partito più forte del Parlamento: lo saranno i socialdemocratici". Immancabile poi il sostegno a Elly Schlein: "La conosco dagli anni al Parlamento Ue e confido che riuscirà a tenere insieme le diverse correnti del Partito democratico". Profezie degne di un Piero Fassino.

 

 

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