Ignazio La Russa non dimentica Fausto Tinelli e Carlo Borsani. Non a caso il presidente del Senato ha incontrato pochi giorni fa proprio i loro più stretti parenti, il fratello di Fausto, Bruno Tinelli, e la nipote di Borsani, Benedetta. Un gesto non da poco. Come ricordato da Tinelli, La Russa è stato uno dei pochissimi a rivendicare giustizia. La stessa chiesta da Bruno: "Se si riesce a mantenere la memoria viva sull'omicidio di Fausto e Iaio, magari è utopico ma noi familiari crediamo ancora in un processo per avere giustizia".
D'altronde la morte di Fausto, ucciso insieme all'amico Lorenzo Iannucci è ancora una ferita aperta. Il giovane, militante di sinistra, è stato ucciso a Milano il 18 marzo 1978. "Chi sono gli esecutori materiali si sa, basta solo avere la volontà di riaprire il caso", ha detto chiaro e tondo Bruno. Per questo "ringrazio le istituzioni, qualsiasi sia il colore: strisce, quadretti, rosso, bianco o nero".
E ad appellarsi alle istituzioni c'è anche Benedetta Borsani. La nipote della Medaglia d’Oro al Valor Militare durante la seconda guerra mondiale rivendica il diritto di onorare i caduti della Rsi. Insomma, per La Russa la priorità è la pacificazione.