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Landini contro Meloni: "Proprio il 1° maggio deve fare il CdM?"

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Eccoci al Primo maggio. Festa dei lavoratori. Festa che la sinistra usa per lo scontro politico, esattamente come il 25 Aprile. La miccia che ha fatto esplodere i compagni è il Consiglio dei ministri convocato da Giorgia Meloni proprio per oggi: all'ordine del giorno il taglio del cuneo fiscale che porterà 100 euro in più al mese in busta paga a milioni di lavoratori. Mica bruscolini...

Eppure, ovviamente, la sinistra eccepisce. Maurizio Landini, segretario della Cgil che con Elly Schlein ha un'intesa sempre più rodata, punta il dito. Alla vigilia ha parlato di "provocazione". Già, il CdM il Primo Maggio sarebbe una "provocazione" perché per definizione, in questa data, non si lavoro. Meloni, da par suo, gli ha fatto notare che allora, per coerenza, Cgil e le altre sigle sindacali non dovrebbero organizzare il concertone, evento che per ovvie ragioni "costringe" a lavorare centinaia, se non migliaia, di persone. Ineccepibile. Risposta da ko tecnico.

 

E insomma, Landini incassa. E rosica. Già, perché oggi - Primo Maggio - si parla soprattutto del taglio al cuneo, dei soldi in più nelle tasche degli italiani. Dunque riflette, cerca un nuovo argomento e passa nuovamente all'attacco. Lo fa dalla manifestazione di Potenza, dove il segretario generale della Cgil afferma: "Su 365 giorni dell'anno, il governo doveva convocare il Consiglio dei ministri proprio oggi? Oggi è la festa del lavoro, non è la festa del governo. Rivendico il valore di questa giornata. Il governo deve pensare al lavoro tutti i giorni dell'anno, non solo il primo maggio", conclude reiterando il concetto della vigilia. E confermando, senza possibilità di smentita, di star rosicando. E parecchio.

 

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