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Pd, fuga di massa: rumors, altri 5 pronti a scaricare la Schlein

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Il Pd che perde parlamentari in Italia- l’ultimo, per ora, è stato Carlo Cottarelli in pieno disaccordo con la linea Schlein - rischia di perderne ancora a Bruxelles dove ha già perso l’eurodeputata Caterina Chinnici, passata a Forza Italia. Che tiri una brutta aria in Europa per i Democratici, ancora frastornati dallo scandalo Qatargate, lo si capisce anche da come è andato il voto sulla proposta di un’imposta dell’Unione sui patrimoni di «individui e famiglie» per «contrastare le diseguaglianze». 

La risoluzione è stata bocciata a larghissima maggioranza. E nella delegazione del Pd c’è stata un’evidente spaccatura: quattro hanno votato in dissenso al gruppo. Si tratta di Patrizia Toia, Irene Tinagli e Achille Variati, che tecnicamente si sono astenuti. Mercedes Bresso ha votato addirittura contro. A Bruxelles inoltre si parla di un’insofferenza crescente dell’ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia, il quale a sua volta non sarebbe affatto d’accordo con la netta svolta a sinistra del partito. Potrebbe decidere di cambiare schieramento. Tornando ai colleghi, Toia si è smarcata anche dalle posizioni della neo segretaria a proposito della maternità surrogata, l’utero in affitto. 

 

Il gruppetto si guarda attorno e qualcuno, trapela da Bruxelles, ha già preso contatti col gruppo Renew Europe, il movimento a cui si rifanno Carlo Calenda e Matteo Renzi e in cui confluirà il Terzo Polo qualora riesca l’anno prossimo a superare la soglia di sbarramento. In Italia agli addii di Carlo Cottarelli ed Enrico Borghi si sono aggiunta Andrea Marcucci e Giuseppe Fioroni. La Schlein dice che da quando c’è lei gli iscritti al Partito democratico sono aumentati. Sarà. Anche l’Associazione dei partigiani dice che gli iscritti sono sempre di più. Tutti nuovi antifascisti. Intanto però la certezza è solo una, ossia che quelli eletti col Pd stanno levando le tende.

 

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