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Calenda, la fuga continua: "Lasciano in 38", svuotato da Renzi

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Alle polemiche interne sta seguendo una fuga sempre più consistente da Azione. Dopo la rottura con Matteo Renzi, il partito di Carlo Calenda sta perdendo pezzi: 38 membri del direttivo provinciale di Modena hanno rassegnato le dimissioni, tra l’altro a poca distanza dall’annuncio dell’approdo in Italia Viva della deputata Naike Gruppioni e della consigliera regionale Giulia Pigoni. Entrambe avevano espresso dissenso nei confronti della linea di Calenda. 

 

 

Lo stesso hanno fatto i 38 componenti del direttivo provinciale di Modena, tra i quali figura anche il segretario cittadino Pietro Borsari. “Non ci sentiamo più rappresentativi di un partito che, pur essendo nato con l’obiettivo di essere forza aggregatrice libdem e riformista, ha deciso di adottare una linea isolazionista”, hanno spiegato in una nota. “Sentiamo di aver profuso energie, entusiasmo e impegno in un progetto che ha smarrito la sua vocazione originaria. È impossibile per noi - hanno chiosato - continuare a rappresentare questo partito sul territorio”.

 

 

Insomma, ultimamente le cose non stanno andando affatto bene per Calenda: sebbene Azione abbia quasi il doppio dei punti di Italia Viva nei sondaggi, la perdita continua di pezzi importanti sta diventando un fenomeno molto preoccupante. Tra l’altro nelle ultime ore ha lasciato a metà anche Gianluca Susta, che per ora resta nel partito ma rinunciando al ruolo di segretario regionale in Piemonte: “Non sono d’accordo con la linea di rottura con Italia Viva perché sostengo la necessità di una ricomposizione dell’area liberal democratica”.

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