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Canone Rai, "via dalla bolletta della luce". Giorgetti fa impazzire Pd e M5s

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"Convochiamo il ministro Giorgetti in Commissione di Vigilanza". In Parlamento è scattata la guerra del canone Rai, che rischia di spaccare la stessa maggioranza di centrodestra. L'idea del ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti è quella di tornare al passato: togliere, cioè, il canone Rai dalla bolletta elettrica che di fatto comporta il pagamento implicito della gabella. 

Una impostazione che non convince l'opposizione, ma neppure Maurizio Gasparri: la cancellazione del canone in bolletta, spiega il senatore di Forza Italia, esporrebbe la Rai "ad un pericolo mortale". "Prima ancora di discettare di cosa farà l'azienda", sottolinea l'ex ministro delle Telecomunicazioni, bisogna chiarire la questione del canone che "è decisiva". Barbara Floridia del Movimento 5 Stelle, presidente della Vigilanza, annuncia: "Le preoccupazioni sul canone Rai emerse dalle audizioni di oggi dei sindacati in commissione di Vigilanza, condivise da molti commissari in maniera trasversale, sono di tale rilevanza da imporre al governo di fare la necessaria chiarezza in maniera celere. Per questo motivo convocheremo in audizione il ministro dell'Economia e delle finanze Giorgetti, affinché possa esporre la strategia del governo su questo tema così essenziale per le sorti del servizio pubblico radiotelevisivo. Al contempo la commissione ha già provveduto a convocare i vertici dell'azienda, dopo il rinvio a seguito della nomina del nuovo amministratore delegato, mentre successivamente proseguiremo il ciclo di audizioni sul contratto di servizio, che il ministro Urso ha assicurato verrà trasmesso alla commissione entro la metà del mese di giugno". Si preannunciano, dunque, settimane di polemiche caldissime. 

Sia Pd che Italia Viva si uniscono al coro contrario. "Mi auguro che il governo possa rivedere questa decisione - incalza sempre in commissione Maria Elena Boschi di IV -, ma se legittimamente decidesse di proseguire nella scelta di toglierlo deve dirci oggi qual è l'alternativa, perché il piano industriale va fatto ora". "Per noi - ha aggiunto la renziana - mantenere il canone significa innanzitutto garantire un pluralismo nell'informazione che è presidio di garanzia. Quindi per noi il canone ha una sua importanza, e si è potuto ridurre perché con l'inserimento in bolletta si è limitata l'evasione che prima purtroppo era molto diffusa. Ecco perché a nostro avviso sarebbe un errore tornare indietro".

Il leghista Stefano Candiani però ribatte ai colleghi e ai sindacati Rai: "Ciascuno di noi ha sempre avuto ben chiaro che il canone in bolletta serviva a evitare l'evasione e chi ha la responsabilità di governo ha chiara questa questione: ma chi siede in questa Commissione dovrebbe conoscere i fatti. C'è una posizione presa dall'Ue. Non è una polemica tra gruppi parlamentari. C'è un' impasse - conclude intervenendo in Commissione - e bisogna trovare una soluzione: è ovvio che quella più comoda sia quella di pagare il canone in bolletta ma ora siamo obbligati a scelte alternative". 

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