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Naufragio Schlein: nasconde le sue colpe sull'alluvione

Renato Farina
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Questa è la cronaca abbastanza mesta del naufragio nell’ipocrisia servile del giornalismo di sinistra nella sua versione agnelliana (Repubblica e Stampa), e del dilettantismo furbastro di Elly Schlein. Il primo ha con cura evitato a proposito di alluvione e mancata prevenzione, di chiamare in causa la seconda. La quale di suo ha evitato di ricordare di essere stata responsabile, al governo in Emilia-Romagna, proprio delle politiche idrogeologiche; quindi ha rivelato la sua totale parolaia incompetenza sparando una fesseria smascherata, persino con troppa delicatezza, dal ministro Raffaele Fitto. Sappiamo bene che, come dicono tutti, non è il momento delle polemiche. Ma non è che, continuando comunque a spalare via il fango e a dare calore a un popolo ferito, si debba rinunciare a far funzionare il cervello. Non funziona così l’unione delle forze, l’emergenza non è un alibi per dir balle quietiste o giocare al nascondino.

 

 


DIMENTICANZE
Ieri La Repubblica ha riempito tutte le colonne della prima pagina con questo titolo accusatore. «Il disastro dei soldi mai spesi. L’emergenza in Emilia-Romagna. Quasi nove miliardi di euro stanziati nel 2018 per combattere il dissesto idrogeologico sono rimasti inutilizzati». Chiaro il senso, non è vero? Il famoso cane che morde il potere al polpaccio è all’opera, per la felicità dei lettori sta aguzzando i denti con il filo di ferro per farli luccicare assediando chi deve rispondere personalmente e/o in conto al suo partito di queste omissioni indecenti. Nella medesima prima pagina, fotografata accanto al direttore Maurizio Molinari, compare Elly Schlein mentre conciona la redazione. Sta senz’altro parlando proprio della tragedia ancora in corso, delle cause e dei rimedi. Non è la solita intervista. È di più, è un Forum multimediale.


Funziona così: un nutrito gruppo di giornalisti si cimenta concentricamente, con totale dispiegamento di mezzi, per mettere alla prova un leader politico. Giovedì toccava a Elly Schlein. Era perfetta per rendere meno retorico il titolo. È stato il suo partito, il Pd, ad essere al governo in posizione dominante dal 2019 e fino allo scorso autunno, per investire nelle opere a tutela di cittadini e ambiente. Inoltre. È lei o non è lei ad essere stata ancora nel 2022 vice-presidente dell’Emilia-Romagna, con questa delega: «Patto per il clima e cioè coordinamento interassessorile delle politiche di prevenzione e adattamento ai cambiamenti climatici e per la transizione ecologica»? Sì che è lei.

Qualunque cosa significhi l’interassessorialità nel famoso linguaggio circolare, a occhio e croce c’entrano i fiumi, le dighe, le golene, e c’entra lei con il casino che è successo proprio sotto il suo manto armoniocromaticamente corretto. Nel nostro piccolo, su Libero, abbiamo snocciolato le cifre dei denari che arrivati a Bologna proprio per prevenire o almeno contenere i danni di un’alluvione, sono invece rimasti a dormire, anche durante il suo magico reame interassessorile, e ancora giacciono sull’amaca nelle sedi istituzionali da lei appena abbandonate. Insomma, il potere nella sua declinazione emiliano-romagnola e piddina se ne stava lì, davanti al cane, anzi a una muta di cani. Fantastica occasione. Che hanno fatto i molossi reduci dalle Baleari dove si erano recati per sbranare la mamma di Giorgia Meloni, peraltro rovinandosi la reputazione? Hanno morso, almeno mordicchiato? Chi? Elly Schlein? Figuriamoci. Siamo sicuri che la domanda ce l’avevano lì, sulla punta della lingua, ma poi ha prevalso l’educazione. Maleducati noialtri a scorgere un filino di saliva sul bel completo blu scuro di Elly e a rivelare che qualche sassolino la Schlein ce l’ha nel motore. Tant'è che nel nome del non fare polemiche evitano di rispondere ai nostri numeri con altri numeri. Non è polemica divisoria, ma matematica. Come ha scritto il Foglio: «Libero, il giornale che forse meno piace ai dem, titola: “Sott’acqua il modello Pd. Inutilizzati i fondi”. «Tutte falsità», borbottano i parlamentari che sono più vicini alla segretaria. Ma devono farlo sottovoce. Comunicati stampa strappati, dichiarazioni velenose strozzate in gola». Fatelo delicatamente voi, o spieghi da sola, la segretaria, che ha fatto con quelle deleghe non pare foriere di felicità per la gente del posto.

 

 


IGNORANZA
Dove poi è cascata nel pozzo dell’incompetenza è stato quando ha proposto di spostare i soldi del Pnrr all’Emilia Romagna per sistemare i danni colossali dell'alluvione. Raffaele Fitto, che è un signore, tratta con dolcezza l’ignoranza in materia della ex collega a Strasburgo. E dice: «Il tema dell’Emilia-Romagna merita un’attenzione diretta del governo, il Pnrr ha un percorso differente. All’interno del Pnrr ci sono risorse per il dissesto ma sono per progetti specifici». Possibilmente circolarmente interassessoriali. Chissà quanti ne ha pronti.

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