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Elly Schlein, "tra pochi mesi può saltare": il nodo in vista delle Europee

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Le liste elettorali per le Europee sono la bomba che può esplodere in mano a Elly Schlein. E la neo segretaria del Pd ha tempo giusto un anno (le elezioni per il Parlamento europeo si terranno dal 6 al 9 giugno 2024) per disinnescarla. La sonora sconfitta alle amministrative di domenica non ha fatto che alimentare il malumore dei dem, che già non vedevano di buon occhio la linea di condotta della segretaria che agisce in perfetta solitudine, comunicando quasi esclusivamente con quello che è stato ribattezzato il "tortellino magico", come rivela Maria Teresa Meli sul suo retroscena per il Corriere, ossia il giro stretto dei suoi fedelissimi.

"Ci vuole maggiore collegialità, conviene anche a Elly, perché sennò in casi come questo rischia di intestarsi la sconfitta da sola", osservano da Base riformista. I riformisti del Partito democratico, rivela a Meli, individuano nell’essersi buttati troppo a sinistra il motivo delle difficoltà attuali dei dem. Quale che sia la verità, questa sconfitta, anche se la segretaria è al comando solo da due mesi, pesa come un macigno sulle spalle dei dirigenti del nuovo Pd. E a poco servono i premi di consolazione a cui si attaccano due esponenti della segreteria come Pierfrancesco Majorino e Marco Sarracino.

 

 

A questo punto ci si aspetterebbe dalla Schlein un coinvolgimento dell'opposizione interna nella compilazione delle liste del Pd per le Europee del 2024. A forzare la mano rischia di far saltare tutto. Presidenti di Regione, sindaci, deputati di lungo corso aspirano alla testa di lista che garantisce un effetto trascinamento dovuto alla forza del simbolo, finora preoccupati per l'impostazione che la segretaria intende dare alla campagna elettorale, potrebbero convincerla a fare un passo indietro rispetto a quanto annunciato.

Sarà infatti Elly Schlein in persona a sceglierli, uno per uno. Anzi, una per una: dovranno essere donne le capitane del Pd nelle cinque circoscrizioni in cui è suddivisa l'Italia. Privilegiando, se è possibile, figure esterne come ad esempio Lucia Annunziata, o rimaste fuori dal consueto circuito di correnti e correntine che fin qui ha gestito il Nazareno. Ben sapendo, alla luce dell'ostilità che inizia ad affiorare, di rischiare l'osso del collo: se le Europee andranno bene - se cioè verrà superata la soglia del 22,7% incassato nel 2019, cosa di cui il "tortellino magico" schleineiano sembra certo - la segretaria diventerà inattaccabile e per altri due anni potrà navigare tranquilla; altrimenti, è quel che si vocifera, dentro il partito si aprirà l'ennesimo processo per la destituzione del capo. Pardon: della capa.

 

 

 

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