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Pnrr, il vertice governo-Corte dei Conti: l'esecutivo tira dritto sullo scudo erariale

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Lo scontro tra il governo e la Corte dei Conti sul Pnrr entra nel vivo. Al centro del braccio di ferro c'è la proroga dello scudo erariale, un provvedimento che, come ricorda il ministro Raffaele Fitto, è stato introdotto dal governo Conte bis e confermato dal governo Draghi. L'esecutivo di fatto ha deciso di tirare dritto con la proroga per un altro anno dello "scudo erariale", la norma che limita le contestazioni per danno erariale ai soli casi di dolo. Le commissioni Lavoro e Affari costituzionali della Camera hanno approvato gli emendamenti al decreto sulla Pa, il provvedimento andrà in aula lunedì.

Il via libera è arrivato mentre il ministro Raffaele Fitto e i sottosegretari Alfredo Mantovano e Giovanbattista Fazzolari stavano incontrando a Palazzo Chigi una delegazione di magistrati composta dal presidente Guido Carlino, dal presidente aggiunto Tommaso Miele, dal procuratore Angelo Canale e dal segretario generale Franco Massi. Alla Corte dei Conti viene però concesso "un comune tavolo di lavoro, nella prospettiva di una revisione della disciplina della responsabilità erariale, del meccanismo del controllo concomitante e per l’adozione di un codice dei controlli", si legge in una nota di Palazzo Chigi.

 

Sullo scudo erariale, il governo "si impegna a un confronto con la Corte per l’elaborazione di una disciplina più aggiornata e stabile". Il ministro Fitto, nel corso del Question time al Senato, spiega che la proroga dello scudo erariale sarà "una risposta transitoria e parziale rispetto alla più ampia esigenza di un intervento di riforma in materia di responsabilità amministrativa e contabile". La Corte ha però fatto sapere di non essere d'accordo sulla proroga prevista dal governo. 

 

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