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Vittorio Sgarbi eletto sindaco, poi il referendum: dimissioni già pronte

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A Vittorio Sgarbi la vittoria alle urne non basta. Il neo sindaco di Arpino (Frosinone) ha annunciato l'indizione di un referendum popolare con il quale chiedere ai cittadini la conferma del voto che tre settimane fa lo ha eletto alla guida del Comune. Ad annunciarlo lo stesso sottosegretario alla Cultura al termine della prima seduta del Consiglio Comunale. Una provocazione a Niccolò Casinelli secondo il quale il voto del mese scorso ha eletto Sgarbi come sindaco ma senza dargli il sostegno della maggioranza dei cittadini.

 

 

Per Casinelli la somma dei voti delle due liste avversarie è superiore ai voti ottenuti dalla lista Sgarbi. Da qui la decisione del critico d'arte di convocare un referendum entro un mese. E se non avrà la fiducia di almeno la metà più uno degli arpinati, è la promessa, si dimetterà. In precedenza aveva assegnato le deleghe ai suoi assessori, con non poche sorprese.

 

 

A Massimo Sera è andata la fascia di vice sindaco e, oltre alle deleghe tradizionali a centro storico, a lavori pubblici, comunicazione, Protezione civile e attività sportive, ha avuto la competenza ai rapporti con l'Unesco. A Maria Rosaria Manuel sono andate invece le competenze su tradizione, civiltà classica, dialogo con le religioni, difesa del paesaggio. A Stefania Quadrini tesoro, economia, finanze, bilancio, dipendenti pubblici. A Bruno Biancale patrimonio, beni pubblici, manutenzione, acqua. 

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