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Migranti, il vertice Meloni-Scholz: "L'Italia non resti sola"

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Non può che ritenersi soddisfatta Giorgia Meloni che nel bilaterale con il cancelliere Olaf Scholz è riuscita a trovare un accordo con la Germania sui dossier più importanti come l'approvvigionamento energetico, la riforma del Patto di stabilità, la gestione dei flussi migratori e il caso Tunisia. Il piano d'azione, ha spiegato la presidente del Consiglio, punta a rendere "più regolare e intenso il dialogo bilaterale a livello politico e tecnico" e permetterà di lavorare "con un approccio pragmatico" su temi come innovazione, ricerca, sviluppo, mercato del lavoro, coesione sociale, crescita ecologicamente sostenibile e protezione del clima. Da parte sua Scholz ha sottolineato che "l'Italia è un partner importante e affidabile. Ci sono ottime relazioni. Collaboriamo molto bene con Roma". 

 

 

L'intesa, che dovrebbe essere firmata in occasione del prossimo vertice intergovernativo che si terrà in Germania entro la fine dell'anno, prevede anche la gestione dei flussi migratori. Il cancelliere tedesco ha riconosciuti i "molti sforzi" dell'Italia, ricordando però che "puntare il dito gli uni contro gli altri non aiuta, occorre cooperare, anche con i Paesi di origine e di transito". Che è poi quello che Giorgia Meloni propone di fare con il 'Piano Mattei' per l'Africa. Per la premier, che ha rimarcato "il lavoro straordinario" e "abbastanza in solitudine" dell'Italia negli ultimi mesi per salvare vite umane "in lungo e largo per tutto il Mediterraneo", la sfida resta comunque quella di lavorare assieme a livello di Ue perché "il tema dei movimenti secondari si risolve solo gestendo quelli primari". 

 

 

E a proposito di questioni da gestire, Meloni e Scholz hanno discusso anche del caso Tunisia e della situazione di stallo col Fmi per il via libera al prestito da 1,9 miliardi di dollari. La premier domenica mattina tornerà a Tunisi assieme alla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e al primo ministro olandese, Mark Rutte, "per aprire sul piano europeo a una cooperazione che serve ad aiutare una nazione oggi in difficoltà, una destabilizzazione avrebbe gravi ripercussioni su tutto il Nord Africa che arriverebbero inevitabilmente anche da noi". Per arrivare a un'intesa che metta in sicurezza il paese, ha concluso Meloni, occorre che "entrambe le parti siano aperte. E penso che il viaggio di domenica possa facilitare questo compito perché l'Ue gioca un ruolo non secondario. È un interesse che abbiamo tutti e confido che si possa arrivare a una soluzione di questa problematica". 

 

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