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Beppe Grillo, quante giravolte: dopo il "vaffa" predica la sobrietà

Beppe Grillo

Hoara Borselli
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Dice Beppe Grillo che per vivere felici bisogna conquistare quattro doti: la sobrietà, la temperanza, la parsimonia e la frugalità. Ha scritto proprio così sul suo blog, che è la bibbia dei grillini e che, almeno fino a qualche tempo fa, fruttava molti quattrini che permettevano poi al nostro supremo maestro di non essere troppo frugale, né parsimonioso, né temperante. Diciamo che quando uno raduna centomila persona per mandare a fanc*** mezzo mondo, non è che è proprio temperante (participio del verbo temperare). Comunque il suo temperino, evidentemente, non funziona bene.

Diciamo anche che quando col motoscafo prende uno scoglio nel bel mare della Costa Smeralda e versa in acqua non so bene quanti litri di benzina, parsimonioso parsimonioso non è, non vi sembra? Frugale non saprei. Dicono che lì il Liguria non viva proprio in una catapecchia. Un po’ frugale, magari, ma insomma, San Francesco era più frugale di lui. Sul sobrio, francamente, non mi sbilancio...

 

 

Per sostenere questa sua nuova filosofia, che un pochino deve aver stupito i suoi fans (ma i fans, si sa, fanno in fretta a cambiare idea quando cambia idea il guru) Beppe ha fatto largo uso di una bella citazione del filosofo greco Epicuro, trascrivendola sul suo blog senza badare allo spazio. 

“ Che si chiami “sobrietà”, “temperanza”, “parsimonia” o “frugalità”, la moderazione è una nozione antica, radicata nelle grandi tradizioni filosofiche e religiose. Il grande filosofo greco, Epicuro, ci invita a rallentare e ad accontentarci di poco, dimostrando che c’è un piacere nel limite e nel rifiuto. Volendo sempre di più, l’uomo si perde nella schiavitù. Acqua fresca e pane bastano a saziarci... basta poco”.

Non so se avessero detto al povero Epicuro, vissuto un po’ più di duemila anni fa, che prima o poi sarebbe stato arruolato dai grillini, non so - dicevo - se sarebbe stato molto contento. Può darsi. Era lui sì un tipo temperante, dicono.

 

 

Il problema comunque non è di Grillo. Il problema è nostro. Perché per sopportare le giravolte del Guru, che passa dalle brigate di cittadinanza alla filosofia greca come si passa dal primo al secondo tempo di un film, occorre molto sangue freddo e capacità di sopportazione. Vero, la capacità di sopportazione potrebbe far parte della temperanza, citata da grillo.

Però ci sta un po’ stretta. Per sopportare Grillo, credo, bisogna ricorrere a un’altra scuola filosofica greca, più o meno contemporanea a quella di Epicuro. Quella di Zenone, vissuto anche lui attorno al 300 prima di Cristo, e fondatore dello stoicismo. Dobbiamo seguire i consigli di Zenone, capire che tutto è sopportabile, che nessun fastidio, nessun dolore può sopraffarci. E che la felicità sta lì, nella capacità di sopportare ogni cosa. Voi dite che se Zenone avesse conosciuto Grillo la sua filosofia sarebbe andata a gambe all’aria? Beh, può darsi che abbiate ragione. E allora ripieghiamo sulla terza grande scuola filosofica greca di quei tempi. La più saggia e longeva: lo scetticismo. Diceva Pirrone di Elide: la verità è impossibile, la verità non esiste. La conoscenza è una illusione. Già. un’illusione. Un'illusione piena e totale quella di capire cosa pensi Grillo. Pensa? 

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