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Elly Schlein si boicotta da sola? "Meloni, niente sceneggiate agostane"

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Che non sia “uno specchietto per le allodole” o “una sceneggiata agostana”. Elly Schlein si dice disponibile al confronto proposto dalla premier Giorgia Meloni per affrontare insieme alle opposizioni il tema del salario minimo, ma alza subito i toni. E accusa, ricordando che l'apertura arriva dopo il rinvio di due mesi della discussione della legge "tanto attesa da tre milioni e mezzo di lavoratoti poveri".

In un video pubblicato sui social la segretaria del Pd assicura la presenza all'incontro di venerdì "con spirito costruttivo, ma senza dimenticare le dichiarazioni di chi, come il premier, ha definito il salario minimo uno specchietto per le allodole, di chi l'ha bollata come una misura sovietica o una forma di assistenzialismo, non lo dimentichiamo, come non dimentichiamo il voto sulla sospensiva".  

Elly Schlein poi, di fatto, tenta subito di sabotare il tavolo, ricordando come per alcuni esponenti del centrodestra il salario minimo non sarebbe altro che “una misura sovietica o una forma di assistenzialismo”, dice riferendosi alle parole di Antonio Tajani e Nello Musumeci. La leader dem ha assicurato ai suoi che rinnoverà alla presidente del Consiglio anche la richiesta di dimissioni per Marcello De Angelis, appena graziato dal governatore Francesco Rocca. Insomma, la "sceneggiata"pare quella di Elly: le dimissioni sono state escluse da FdI, dunque non si capisce su che presupposti cerchi il dialogo col governo riproponendole.

Tant'è, la piddina aggiunge: "Chissà se vi sarà ascolto anche sul fatto che abbiamo chiesto chiarezza sulle gravi affermazioni fatte dal responsabile comunicazione del Lazio e su cui Giorgia Meloni e il suo governo non hanno ancora detto nulla. Ha ragione il Presidente della Repubblica quando dice che quelle ferite su Bologna sono ferite per tutta la Repubblica", ha concluso. Se il buongiorno si vede dal mattino...

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