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Forza Italia, siluro dai vertici: "Non vorrei che...", alta tensione nel governo

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È prima mattina quando il vicepremier Matteo Salvini convoca tutti i principali esponenti leghisti in campo economico. L’obiettivo è fare il punto della situazione all’indomani del Consiglio dei ministri che ha licenziato il decreto “Asset” con le misure sui taxi e sul Ponte sullo Stretto. Decreto che però contiene anche la discussa norma sugli extra-profitti delle banche. Un provvedimento su cui, sembra, non ci sia stata piena sintonia tra il vicepremier e il titolare del Tesoro, Giancarlo Giorgetti. Ma anche tra le altre anime della maggioranza.

Di primo pomeriggio, il capogruppo di Forza Italia alla Camera, Paolo Barelli, disegna una crepa nel muro dei partiti che sostengono il governo. A un cronista di Rainews che gli chiedeva se fosse preoccupato del tonfo in borsa delle banche, il deputato aveva risposto: «Non vorrei che sia dipeso da un provvedimento che probabilmente il governo avrebbe dovuto valutare meglio». Una dichiarazione che sembrava sconfessare quanto approvato nemmeno un giorno prima.

«Proporremo se sarà necessario anche degli emendamenti» aveva aggiunto Barelli. In serata è poi arrivata una parziale retromarcia. «Ora il governo» ha detto il deputato «deve provvedere affinché i proventi della tassazione sugli extra-profitti» ha detto, «siano indirizzati al taglio del cuneo fiscale, alla defiscalizzazione delle tredicesime e degli straordinari a favore dei lavoratori con redditi più bassi».
Anche tra i ranghi della Lega qualche fibrillazione c’è stata se è vero che Giorgetti avrebbe dovuto partecipare alla conferenza stampa che lunedì ha annunciato la misura. Il ministro ha lasciato invece a Salvini il compito di presentare una proposta, quella per tassare gli extra margini delle banche, di competenza dell’Economia. Un piccolo giallo, insomma. Anche perché, fino a lunedì, l’ipotesi di un’imposta sugli istituti non sembrava particolarmente gradita al Ministro dell’Economia.

E così ieri Salvini ha riunito gli esponenti leghisti che si occupano di fisco, previdenza e lavoro. Un tavolo economico, dunque, a cui ha partecipato, ovviamente, lo stesso Giorgetti. E al vertice la Lega si è ricompattata. È emersa grande soddisfazione per i risultati del governo, mentre il prelievo sugli extraprofitti è stato considerato da tutti la migliore soluzione per aiutare famiglie e imprese. In campo Fdi, è intervenuto il sottosegretario alla presidenza, Fazzolari, che ha ribadito il suo sostegno a un «provvedimento di buonsenso» che «non metterà in difficoltà le banche». «Questo è l’unico governo che ha la forza di tassare le banche perché è l’unico che non ha rapporti privilegiati col sistema bancario».

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