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Governo, voci dalle sacre stanze: "Perché i prossimi mesi saranno decisivi"

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"Il percorso fino alle Europee del 2024, nei fatti elezioni di midterm per il Governo, sarà indicativo per decifrare il peso politico europeo di Giorgia Meloni": lo scrive Stefano Cianciotta sul Tempo. Secondo lui, infatti, "i prossimi mesi saranno decisivi per verificare lo stato di salute dell’esecutivo". In ballo parecchie sfide, dal caro vita alla legge di bilancio, dalla discussione sul salario minimo, su cui non è stata trovata nessuna intesa con le opposizioni, ai delicati dossier di politica industriale ancora da risolvere. Senza dimenticare, poi, le riforme legate al Pnrr e tutti gli altri capitoli rimasti aperti con l’Ue, come la revisione del Patto di Stabilità, la ratifica del Mes, l’attuazione della Direttiva Green e della Bolkestein.

 

 

 

L'Italia sta comunque facendo del suo meglio nell'ambito di una situazione piuttosto complicata. "La crescita dell’Italia, che a fine 2023 sarà dell’1,3%, sta avvenendo in un contesto europeo complicato a causa dell’inflazione e della stretta creditizia della BCE, del forte rallentamento della Germania e del perdurare del conflitto ucraino, e con il Pnrr non ancora pienamente operativo - si legge sul Tempo -. La quota di debito pubblico nelle mani delle famiglie italiane, poi, si è ulteriormente rafforzata".

 

 

 

Dunque, prosegue Cianciotta, è necessario che il governo in autunno metta in campo "con la legge di bilancio un piano di azioni per sostenere la crescita, pur disponendo di margini di manovra limitati (spesa pubblica in deficit e aumento del debito pubblico), condizionati ancora dalla restrizione monetaria, che ha reso più difficile l’accesso al credito delle imprese". Gran parte della crescita dipenderà poi dalle riforme legate al Pnrr nonché da una ripresa dell’economia europea dopo lo shock della guerra in Ucraina.

 

 

 

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