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Bersani travolge Schlein: doveva già essere stata cacciata dal Pd

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Pier Luigi Bersani terremota il Partito democratico. In vista delle Europee i dem e soprattutto, Elly Schlein, si trovano davanti alla prova del nove. Eppure a chi chiede all'ex governatore emiliano-romagnolo se sotto il tetto del 20 per cento la segretaria deve sloggiare, Bersani non attende a rispondere: "Io non ho mai visto nessuno sloggiare per le europee. Senza sminuirle. La chiave sono le amministrative. Noi avevamo tutto e abbiamo perso quasi tutto".

Un modo come un altro, quello apparso sulle colonne de La Stampa, come dire che la leader dem doveva già essere messa alla porta. D'altronde quella delle elezioni amministrative per il Pd è stata una vera e propria batosta. Aggravata, è il suo ragionamento, dalla mancanza di alleanze. "Dobbiamo mettere insieme le forze o ci teniamo Meloni. Siamo un po’ indietro coi lavori", non può fare a meno di notare. E pensare che Schlein era stata presentata come il volto che avrebbe dovuto rinnovare e dare una spinta al Pd. Tanto che - ammette Bersani - "ho votato lei. Il suo risultato ha impressionato anche me. Schlein ha compreso due cose fondamentali. Bisogna riconnettere il Pd con la sua base sociale. Secondo, il Pd deve costruire un campo. Elly non può farcela d asola.Tocca a tutti".

 

 

Altrimenti le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti: "Sento che 5 anni sono troppi. Penso più probabile che a un certo punto ci sarà un qualche elemento di rottura", premette prima di confessare che "non mi aspetto che Meloni abbandoni il campo. Dice sempre sono una donna, sono una mamma, ma sulle questioni importanti poi fa il pesce in barile. Soprattutto nei rapporti col caso Vannacci, poi i rapporti con l’alleato francese". 

 

 

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