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Beppe Grillo, nel blog fango su chi vota a destra: "Ignoranti"

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"Le persone di destra sono più propense a diffondere le fake news". E il titolo è tutto un dire. L'articolo appare sul blog di Beppe Grillo e getta fango sugli elettori più spostati a destra. A detta dell'articolista - che però si vede bene dal firmarsi - "un aspetto importante della ricerca è che la stragrande maggioranza delle persone sembra condividere le fake news senza l’intenzione di voler ingannare le persone, ma piuttosto perché crede semplicemente che sia vero. Ciò evidenzia un problema più grande, ovvero la mancanza di un’istruzione adeguata e di un pensiero critico che aiuti le persone a capire ciò che è vero. Questione dunque di ignoranza, ridiamoci su...".

Sul blog viene citato un recente studio per cui le notizie fasulle "sono condivise prevalentemente da persone con tendenze politiche di destra. I risultati dello studio suggeriscono però che il problema della disinformazione potrebbe non essere dovuto a cattive intenzioni, ma piuttosto a un’incapacità di comprendere appieno le informazioni condivise". La ricerca sarebbe stata svolta da un team di ricercatori proveniente da Australia, Inghilterra e Germania che, intervistate nel dicembre del 2021 quasi 2.400 persone provenienti dal Regno Unito e dalla Germania, hanno rivolto loro domande dettagliate per discernere la loro capacità di identificare le notizie false, la loro inclinazione a condividerle e le loro inclinazioni politiche.

E ancora: "Nel sondaggio rivolto ai partecipanti i ricercatori hanno presentato dieci titoli pubblicati online, di cui cinque erano notizie false e gli altri cinque descrivevano fatti reali". Risultato? "Gli esiti hanno mostrato che le persone non condividono deliberatamente informazioni false per la maggior parte del tempo, e pochissime persone le condividono intenzionalmente. Nel gruppo studiato, le persone più anziane e ad alto reddito erano più brave a individuare le fake news, in particolare le persone di sinistra. Mentre i giovani erano complessivamente più propensi a condividere notizie false. Anche nel Regno Unito i giovani erano più propensi a condividere disinformazione intenzionalmente". 

 

 

 

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