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Salvini, retroscena-Pontida: la parola d'ordine per le Europee

Fabio Rubini
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Giorno dopo giorno si scoprono le caselle che compongono il quadro del raduno di Pontida, che se terrà sabato 16 e domenica 17 settembre. Ieri è stata la volta dello slogan. Titolo: «A difesa delle Libertà». Sottotitolo: «Chi lotta vince, in Italia e in Europa». Lo slogan sarà posizionato come di consueto a chiudere il palco e farà da sfondo agli interventi dei big della Lega e, per la prima volta nella storia di Pontida, di un leader “esterno” al partito: Marine Le Pen. Il tema portante, lo abbiamo detto, è quello della “Libertà”. Ma da cosa? Innanzitutto dall’Europa così come è oggi.

Libertà dall’inciucio tra popolari e socialisti; libertà dalle folli politiche green che rischiano di lasciare i cittadini con le pezze al sedere e i conti in banca vuoti; libertà dagli inciuci che favoriscono la Cina con le auto elettriche; libertà di mangiare e bere quello che si vuole senza un Europa che ti imponga etichette suicide e farine d’insetto; libertà da una Ue non in grado di garantire la sicurezza dei suoi confini e gestire l’immigrazione.

 

 

 

I TEMI PORTANTI - Per quanto riguarda la politica interna le “libertà” sono quelle di poter fare opere pubbliche senza i lacci della burocrazia o quelli che Salvini ha ribattezzato i “noisti”; di poter dare al Paese quell’Autonomia prevista dalla Costituzione; di vivere in un Paese che ha fiducia negli imprenditori grandi, medi e piccoli, negli artigiani e nei commercianti, considerati dalla sinistra “evasori” da combattere e che al contrario sono e saranno la spina dorsale dell’economia italiana. E via di questo passo. Temi che nelle prossime settimane verranno tradotti nelle parole d’ordine della prossima campagna elettorale europea.

Salvini ne ha parlato in serata al Tg2: «Domenica ci saranno centinaia di pullman e treni che da Nord a Sud verranno a Pontida per parlare di lavoro, giovani, futuro ed Europa. E ci saranno anche amici stranieri perché l’Europa a guida socialista, quella degli sbarchi, delle tasse e delle auto solo elettriche non è l’Europa che voglio lasciare ai miei figli».

A Pontida, infine, sono previsti anche due momenti speciali per due persone che non ci sono più: Bobo Maroni e Silvio Berlusconi.

 

 

LE PEN E ORBAN - Poi c’è il tema delle alleanza post voto che ha tenuto banco anche ieri e che è destinata a trascinarsi ancora a lungo. Salvini è confidente che alla fine riuscirà a convincere tutto il centrodestra sul fatto che l’unico modo per cambiare l’Europa è quello di allearsi con tutti tranne che con i partiti di sinistra. E allora sì a Marine Le Pen, che è «un’amica, una donna coraggiosa, libera e democratica». Il leader della lega rassicura gli alleati sul fatto che «non ci sono spettri che girano per l’Europa. Marine rappresenta il primo partito in Francia. Se devo scegliere tra i socialisti e Macron e Le Pen, la Lega sa da che parte stare. Se qualcuno comincia a dire non mi piacciono i francesi, i tedeschi e gli austriaci, il risultato è che ci sarà un nuovo inciucio in Europa». E ribadisce che «i voti della Lega non andranno mai a sostenere le sinistre in Europa».

Sempre in tema di alleanze, Salvini parla di un altro grande amico della Lega, il premier ungherese Viktor Orban: «Sarebbe il benvenuto. Noi apriamo a tutti, agli spagnoli, ai polacchi, ai greci, agli ungheresi, ai portoghesi. Purché non siano di sinistra. Chi sceglierà la Lega dà un voto che non va a sinistra. Poi Orban è primo ministro scelto dagli ungheresi, quindi sarebbe il benvenuto». Nella sua giornata da ministro, invece, ieri Salvini ha incontrato Daniela Di maggio, la mamma di Giovanbattista Cutolo, il giovane 24enne ucciso a fine agosto a Napoli da un 16enne. «Ho sentito la vicinanza delle istituzioni - h detto la mamma -, il ministro Salvini mi ha accolta con grande disponibilità. In un momento drammatico come questo, ottenere ascolto e calore umano è un conforto». 

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