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Salvini, il retroscena: da Pontida rilancia il patto "anti-inciucio"

Salvatore Dama
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La novità più grande “arriverà in aereo direttamente dalla Francia”, spiega Matteo Salvini. E sarà Marine Le Pen. Un inedito per il raduno di Pontida, dove la celebrazione identitaria non ha mai lasciato spazio alla presenza di ospiti. Ma la stagione politica che è appena cominciata culminerà con il voto europeo. E di fatto la Lega apre proprio sul “sacro pratone” la lunga campagna che terminerà con le urne nella primavera 2024. L’obiettivo è chiaro: cambiare gli equilibri all’interno della maggioranza. O, perlomeno, ridurre le distanze da Fratelli d’Italia che, un anno fa, si è imposto nettamente sugli alleati del centrodestra. L’altra missione è promuovere un’idea diversa d’Europa. Che rompa il consociativismo popolari-socialisti e che dia più voce ai gruppi che a Strasburgo, in questa legislatura, sono rimasti marginali. Al secondo scopo è funzionale la presenza di Le Pen, leader del Rassemblement National e alleata di Salvini nella Ue. Il programma di Pontida si sviluppa in due giorni.

 

 

 

Sabato, ore 16, si comincia con un evento organizzato dalla Lega Giovani. Parteciperanno, oltre al responsabile giovanile Luca Toccalini, il vicepremier Matteo Salvini e il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara. Domenica il clou. Si parte alle 10 con sindaci, governatori e ministri (ancora non è noto l’ordine degli interventi), si finisce verso ora di pranzo con Le Pen e Salvini.

L’organizzazione prevede un palco di cinquanta metri, due maxi schermi laterali e uno slogan che guarda alle elezioni 2024: “A Difesa delle Libertà”, perché “chi lotta vince, in Italia e in Europa”. Colore dominante, come nelle ultime edizioni, il blu. Tra le iniziative previste il ricordo di Silvio Berlusconi, scomparso lo scorso 12 giugno, e di Roberto Maroni, morto a novembre scorso. Gli organizzatori fanno sapere che sono previsti 50 gazebo gestiti dalle segreterie regionali. Sul pratone il mondo dell'associazionismo, ma anche prodotti tipici territoriali. Decine i giornalisti accreditati anche dall'estero. Saranno sei le telecamere per la diretta dell'evento. Cinque saranno invece i punti di ristoro.

 

 

 

Anche le sezioni giovanili di diversi partiti alleati della Lega sono state invitate a Pontida. Hanno accettato l’invito il Fidesz, partito del primo ministro ungherese Viktor Orban, i Repubblicani Usa, ma anche delegazioni giovanili provenienti da Svizzera, Belgio, Repubblica Ceca e Austria. Tutti loro saranno presenti all'assemblea della Lega giovani. «A sinistra ci vorrebbero tutti uguali, senza identità, senza tradizioni, omologati al pensiero unico», dichiara Toccalini, «sabato racconteremo i nostri progetti e le nostre idee per tornare a far sognare le nuove generazioni».

Parlando ai suoi Salvini ha precettato l’intero partito: assolutamente vietato mancare a Pontida. Il Capitano ha deciso di non raccogliere le polemiche, arrivate soprattutto da Forza Italia, sulla presenza della leader del Rassemblement National: «Le Pen è una nostra alleata e noi restiamo coerenti». Soprattutto, secondo Salvini, una destra forte a Bruxelles può essere il viatico per rompere la coabitazione con i socialisti, che «non sono amici dell’Italia». C’è anche in ballo l’idea di proporre la firma di una clausola anti-inciucio agli alleati prima del voto. Una cosa del tipo: mai con il Pse.

In vista delle elezioni, inoltre, si pone un problema di fondi. Per una campagna dignitosa, ha spiegato Matteo, come riferisce l’Agi, ci vogliono almeno cinque milioni di euro. Allora avanti con eventi di fundraising, autotassazione dei parlamentari e donazioni di imprenditori sul territorio, come previsto dalla legge. Perché, ha ammesso Salvini, i soldi arrivati con il due per mille non basteranno per affrontare le spese del battage. Ma il leader leghista ha avuto modo anche di parlare ai suoi parlamentari della manovra. Sul tema Salvini è allineato con Giorgia Meloni: i fondi sono pochi e la maggioranza dovrà comportarsi in maniera responsabile durante l’esame parlamentare per non disperdere risorse. 

 

 

 

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