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Open Arms, Salvini a processo a Palermo: lo striscione che affossa il Pd

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Il leader della Lega Matteo Salvini è arrivato all'aula bunker del carcere Pagliarelli di Palermo dove oggi si celebra l'udienza del processo Open Arms dove il ministro dei Trasporti, all'epoca dei fatti ministro dell'Interno nel governo Conte 1, è imputato per sequestro di persona e rifiuto d'atti d'ufficio per aver ritardato lo sbarco di 147 migranti nell'agosto del 2019. Con il leader leghista c'è anche il suo difensore Giulia Bongiorno.

Fuori dall'aula bunker, il leghista è stato accolto da uno striscione di sostegno: "Unico a fermare i clandestini, giù le mani da Salvini", si legge nel manifesto esposto all'ingresso del Pagliarelli da alcuni deputati leghisti. Presenti i parlamentari Marianna Caronia e Vincenzo Figuccia e l'ex deputato Francesco Scoma. Salvini non si è fermato con i deputati ma è entrato direttamente in aula. Il messaggio pro vicepremier arriva nelle ore drammatiche in cui Lampedusa è stata presa d'assalto da migliaia di migranti, con l'hotspot isolano al collasso e il centrosinistra, che fino a pochi mesi fa sosteneva la linea dell'accoglienza e dei porti aperti, senza se e senza ma, a contestare il governo per l'incapacità di bloccare i migranti.  

 

 

 

 

Dopo la pausa estiva del processo, nell'udienza di oggi verranno ascoltati l'ex deputato Gregorio De Falco ,ex capo della Capitaneria di porto di Livorno (diventato famoso per la rampogna contro il comandante Schettino nella notte del naufragio della Costa Concordia e nella scorsa legislatura eletto con il Movimento 5 Stelle) e Maria Leone, tutrice minori all'epoca dei fatti. 

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