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Guido Crosetto smentisce Fatto e Stampa: "Illazioni su Tajani"

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Ma quale scontro con Antonio Tajani?! I tentativi del Fatto Quotidiano e de La Stampa di creare attriti all'interno del governo finiscono con un buco nell'acqua. A stretto giro è arrivata la smentita di Guido Crosetto, protagonista dei "retroscena" svelati dai due giornali. Retroscena, ha tenuto a precisare il ministro della Difesa, che non hanno alcun fondamento. "Spiace iniziare una giornata di lavoro smentendo il tentativo di alcuni quotidiani di inventare spaccature su temi così importanti e delicati, ma è necessario farlo", ha fatto sapere attraverso una nota il co-fondatore di Fratelli d'Italia. Di lui i quotidiani diretti da Travaglio e Giannini avevano parlato di uno scontro sull’Ucraina con il ministro degli Esteri. Tutto falso: in poche righe Crosetto ha negato quei titoli che lasciavano ben poco spazio ad altre interpretazioni: "Crosetto sconfessa Tajani", titola il Fatto; "Crosetto attacca Tajani", La Stampa.

"Leggo oggi su alcuni quotidiani che ieri avrei preso le distanze o addirittura attaccato frontalmente il mio collega degli Esteri e vicepremier, Antonio Tajani. Tutto quello da me detto ieri, in relazione a un nuovo pacchetto di aiuti da parte dell’Italia all’Ucraina, è, per fortuna, registrato e quindi verificabile, oltre che pronunciato in più d’uno consessi pubblici", ha precisato sul presunto litigio con il nuovo segretario di Forza Italia. Ecco infatti la spiegazione di quanto realmente accaduto: "Quello che in realtà ho detto è che il ministro Tajani ha parlato della decisione politica in merito alla volontà di fornire ulteriori aiuti all’Ucraina. Lo stesso Tajani ha precisato che, però, poi è la Difesa la parte tecnica, cioè quella che deve individuare cosa dovrebbe o farebbe parte di questi aiuti. Quindi ieri non ho fatto altro che ribadire le sue parole, e cioè che i tecnici stanno verificando ciò che possiamo dare e, con realistica obiettività, ho detto che, su alcuni rifornimenti, per gli ucraini molto importanti, siamo limitati dalla nostra necessità e volontà di non scendere sotto una certa soglia di sicurezza interna".

 

 

Insomma, "nulla di nuovo, nulla di strano, ma soprattutto nessuna polemica con l’amico e collega Tajani. Con lui abbiamo sempre lavorato in totale sinergia e con lui condividiamo sia le scelte sia la firma in merito ai vari decreti di aiuti all’Ucraina". E ancora: "Invece, la mia frase sui ‘tanti che parlano’ (non avendone competenza, ndr) era riferita, come è molto facile capire per chi avesse avuto la pazienza di ascoltare per intero le mie interviste e le mie dichiarazioni, a chi invece scrive a caso, ipotizzando fornitore di specifici sistemi d’arma o di tipologie di forniture militari solo per riempire spazi negli articoli sui giornali o per fare malevole illazioni". 

 

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