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Salvini? Oggi si indignano, ma i veri dossieraggi sono opera della sinistra

Alberto Busacca
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Dossieraggio”: eccola qui la parola che ieri era sulla bocca di tutti. “Dossieraggio”: quello che, secondo la sinistra, servirebbe per attaccare i nemici del governo, nel caso specifico la giudice Iolanda Apostolico. “Dossieraggio”: quello su cui, per il dem Sandro Ruotolo, dovrebbe indagare addirittura il Copasir, perché altrimenti rischiamo di tornare a non meglio precisati «vecchi tempi». E poi, oltre al “dossieraggio”, c’è la questione della “vita privata”. Il video che mostra la giudice Apostolico al presidio contro Salvini del 2018?
Non doveva essere diffuso perché quella è la sua “vita privata”. E Giuseppe Santalucia, presidente dell’Anm, ha invitato a evitare di fare lo «screening della vita privata e del passato dei giudici».

Cosa c’è che non va in questo ragionamento? Non è corretto difendere la privacy delle persone? Certo che lo è. Ma insomma, come ha detto la Meloni, i dossieraggi di solito servono a tirare fuori qualche segreto, mentre la partecipazione a una manifestazione è per definizione una cosa pubblica. E poi fa un po’ strano vedere che a indignarsi per dossier e violazioni della vita privata sono proprio politici, giornalisti e intellettuali di sinistra, quelli che, quando faceva comodo a loro, i dossier li hanno abbondantemente usati e della vita privata delle persone se ne sono ampiamente fregati...

 



Per dire, tirare fuori una foto di quasi vent’anni fa che ritrae il viceministro Galeazzo Bignami vestito da gerarca alla festa del suo addio al celibato, è dossieraggio o no? E rilanciare un post su Facebook di Marcello De Angelis sulla strage di Bologna, parlare dei suoi rapporti familiari e analizzare i testi delle canzoni che ha scritto negli anni Novanta fino a farlo dimettere da portavoce del governatore della regione Lazio, non è un vero e proprio screening del passato di una persona? E, andando più indietro, pubblicare le foto di Berlusconi al compleanno di Noemi Letizia, non è un’invasione della vita privata? E i retroscena sulle cosiddette cene eleganti? Quelli che oggi si indignano si erano indignati anche allora? No, non risulta. Ma forse erano solo distratti...

 

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