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Matteo Renzi, "l'incontro in hotel": ecco chi imbarca per le Europee 2024

Elisa Calessi
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Il progetto è chiaro: fare una lista di centro, che riunisca tutte le sigle che si muovono nello stesso campo, per le elezioni europee. Anche perché su questo spinge Emmanuel Macron, leader di Renew e riferimento di tutte le varie anime che non si riconoscono né con la destra né a con la sinistra. Se dall’Italia si creasse una lista forte, capace di eleggere un notevole numero di europarlamentari, potrebbe incidere sugli equilibri del nuovo Parlamento, della nuova Commissione e di tutti gli altri organismi Ue. A questo punta Matteo Renzi, muovendosi a 360 gradi, nel tentativo di riunire le varie anime popolari che si divisero nel ’94.

Tra i protagonisti di questo tentativo c’è Beppe Fioroni, l’ex ministro e fondatore del Pd, molto attivo con la sua formazione politica “Tempi Nuovi”. Giovedì mattina, all’hotel romano Bernini Bristol, in piazza Barberini, c’è stata una riunione tra lui, Letizia Moratti, Matteo Renzi, il socialista Claudio Signorile e il fondatore di “Moderati”, Giacomo Portas (nelle scorse legislature eletto nelle liste del Pd). Non c’era Cateno De Luca che, dopo lo “scippo” da parte di Renzi di una sua parlamentare, si è tirato fuori.

 

L’ex ministro Fioroni ci crede, tanto più in un panorama politico monopolizzato da Schlein e da Meloni. L’ex big della Margherita spera di coinvolgere anche Carlo Calenda, ma è difficile perché il leader di Azione non ne vuole sapere di coinvolgersi con Renzi. Il primo passo di questo progetto è la creazione di una lista alle elezioni europee. «Io non intendo candidarmi, perché dopo 30 anni di Parlamento ho già dato», spiega l’ex ministro e leader cattolico. Il piano, però, è di offrire un’alternativa. «Sto lavorando, così come Letizia, a qualcosa di nuovo. In un Paese dove vincono le elezioni quelli che stanno a casa, è necessario trovare un’offerta politica che riesca ad appassionare il cuore degli italiani...». 

Fa parte del progetto Letizia Moratti, «una figura di primo piano», spiega Fioroni, «del mondo cattolico e liberaldemocrati co con una sensibilità chiara nel sociale, che abbraccia questa impostazione. La nostra lista per le europee deve riunire i tanti ruscelli che non condividono né la Schlein, né la Meloni, e che con la propria peculiarità confluiscono in un vasto lago calmo, dove si crea quella sintesi che consente di guardare in maniera serena al futuro, partendo dal centro. La nostra speranza è che ci siano dentro sia Renzi che Calenda». Tutti insieme per provare a superare lo sbarramento del 4%. Porte aperte anche a chi dentro Forza Italia e nel Pd si ritrova negli stessi valori. Renzi ci sta. Il problema è il leader di Azione. L’altro giorno Fioroni ha incontrato Calenda a Foggia dove la lista “Tempi Nuovi” racchiude al proprio interno sia Azione che Iv per sostenere lo stesso candidato sindaco. 

 

«Sui territori le cose che uniscono sono di gran lunga superiori a quelle che dividono», insiste Fioroni. Proprio Foggia potrebbe essere un laboratorio politico di qualcosa più grande. «Sono convinto che l’accordo di Foggia possa aiutare a fare questo sforzo per stare tutti insieme»,hasottolineatol’ex ministro, che ha lanciato un appello al leader di Azione: «Ieri Calenda ha detto di non vedere l’ora di stare con i popolari e fare qualcosa con Azione ma mai con Renzi. Saremo pure degli inguaribili sognatori ma fino alla fine proviamo a tenere assieme tutti».

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