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Piantedosi e il rischio terrorismo: "Ci attendono mesi difficili"

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È massima allerta anche in Italia. Con la guerra israelo-palestinese, il Paese si prepara a "mesi difficili". Parola di Matteo Piantedosi. Il ministro dell'Interno, alla domanda se ci sia un rischio concreto di terrorismo interno per l'Italia, mette le mani avanti: "Io mi sono fin dall'inizio di lanciare messaggi rassicuranti, nel senso che evidenze concrete immediate non ce ne sono ma ce n'è quanto basta per mantenere altissimo il livello dell'attenzione anche facendo tesoro della storia su questo tema e in relazione al conflitto israelo-palestinese. Sicuramente ci aspettano mesi difficili e complicati per i quali è opportuno mantenere alta l'attenzione".

Intervenuto alla Festa del Foglio dopo una riunione straordinaria del Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica alla prefettura di Firenze, Piantedosi aggiunge: "Il messaggio che va dato sulla frequenza dell'organizzazione di questi incontri non deve essere di preoccupazione ma di rassicurazione della cittadinanza. Di fronte all'emergere di questa crisi internazionale, e alla luce degli ultimissimi episodi, abbiamo l'obbligo di mantenere aggiornato il raccordo informativo che deve intercorrere tra le forze di polizia e le agenzie di intelligence".

 

 

Insomma, al momento "evidenze concrete, immediate" di rischi legati al terrorismo islamico "non ce ne sono, ma quanto basta per tenere altissimo il livello di attenzione". A far preoccupare anche quanto accaduto nella giornata di venerdì in Francia, dove un ex studente ceceno, al grido di Allah Akbar, ha ucciso un insegnante. "L'episodio francese - ha spiegato lo stesso Piantedosi - è quello che ci preoccupa di più", infatti il problema è che "questa minaccia si presenta in maniera impalpabile". 

 

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