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Giambruno, Alessandra Moretti: "Meloni libera e coraggiosa, le dico brava"

Elisa Calessi
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«A differenza di tanti uomini, che in casi simili hanno messo sotto il tappeto la polvere dei loro scandali, Giorgia Meloni ha portato alla luce del sole la sua vicenda, dimostrando il coraggio di chiudere pubblicamente una relazione dopo aver subìto una grave umiliazione. Si è dimostrata una donna libera e coraggiosa». Alessandra Moretti, europarlamentare del Pd, è tra le avversarie più agguerrite del governo Meloni e di questa maggioranza. Questa volta, però, a proposito della fine del rapporto tra Meloni e il compagno, si è schierata subito dalla parte della premier.

Cosa pensa di tutta questa storia?
«Sono rimasta turbata da come questa vicenda sia stata data in pasto ai media e utilizzata in modo strumentale da molti. Io credo che le vicende private non dovrebbero mai essere utilizzate per colpire. Mi rendo conto che un personaggio pubblico ha una privacy limitata, ma ci deve essere un limite, specie quando ci sono di mezzo dei bambini».

Come giudica, da donna di sinistra, il post scritto da Giorgia Meloni?
«L’umiliazione che ha subìto, richiedeva una risposta politica. E lei l’ha data. Penso che si sia comportata da donna, marcando una differenza rispetto a uomini politici che, nel passato, in modo ipocrita, hanno coperto gli scandali, lavando i panni sporchi in casa. In questo senso si è comportata da donna libera».

Non la stupisce che questa libertà arrivi da una donna di destra?
«Io e Giorgia Meloni, a livello politico, abbiamo una distanza siderale. Detto questo, non deve mai mancare il rispetto reciproco. E mi spiace non si capisca che in politica non si possa essere sempre in guerra. Io ho espresso ed esprimo una vicinanza umana a Giorgia Meloni anche perché ci sono passata per una separazione e penso che con le sue parole abbia voluto dare un messaggio politico».

Anche lei è stata attaccata per vicende personali.
«Dico queste cose anche perché ho vissuto una separazione, con dei bambini piccoli. Per questo ho un profondo rispetto per un momento che so essere di grande sofferenza personale».

C’è una lezione politica da trarre?
«La prima è che se Meloni, pubblicamente, difende i princìpi di “Dio, patria, famiglia”, nel privato, invece, ha espresso il principio dell’autodeterminazione della donna, riconoscendo che nella realtà esistono tante forme di famiglia (non solo quella tradizionale) e che quella del Mulino Bianco esiste solo nella pubblicità. La seconda è che Meloni, con le sue parole, ha detto a tutte le donne che ci sono dei limiti che non vanno superati».

A sinistra, però, non si sono levate tante voci in sua solidarietà. Perché?
«Ho parlato io, hanno parlato Pina Picerno, Mara Carfagna, Mariastella Gelmini. Forse si sono espresse le persone che la conoscono meglio personalmente».

La libertà che Meloni ha dimostrato ci sarebbe a sinistra? 
«L’ipocrisia non è di destra odi sinistra, appartiene alle persone. Io credo che da questa vicenda tutti abbiamo capito che quando finisce un amore, non finisce una famiglia - i genitori restano genitori per sempre - e che peri figli la cosa più importante è quella di essere amati; che non esiste solo la famiglia tradizionale. E che le molestie anche sul lavoro vanno sempre denunciate. Dal punto di vista politico, la lezione è che una comunità accogliente e rispettosa delle differenze è un luogo dove stanno meglio tutti». 

Elly Schlein non ha detto niente. Avrebbe dovuto? 
«Credo non abbia parlato per rispetto del momento difficile che sta vivendo Meloni. La brutalità di usare il privato per colpire un personaggio pubblico è da condannare. Nessuno può insegnare niente a nessuno, perché nella vita si può incappare nella persona sbagliata. Credo che almeno una volta nella vita, sia capitato a tutti».

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