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Cdm, via libera al pacchetto sicurezza: stretta sui blocchi stradali

Ultima Generazione

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È terminato il Consiglio dei ministri a palazzo Chigi. La riunione, nella quale è stato approvato tra le altre cose un importante "pacchetto sicurezza", è durata circa un’ora e mezza. 

Blocchi stradali - Nel dettaglio, il pacchetto sicurezza del governo, che ha appena ottenuto il via libera a Palazzo Chigi interviene anche sul fronte dei blocchi stradali. La norma attualmente in vigore punisce con una sanzione amministrativa chiunque impedisce la libera circolazione su strada ordinaria, ostruendo la stessa con il proprio corpo. Il provvedimento approvato stabilisce che questa fattispecie diventi reato nel momento in cui risulti particolarmente offensiva e allarmante, sia per la presenza di più persone sia per il fatto che sia stata promossa e organizzata preventivamente. Come per esempio le proteste inscenate dagli eco-attivisti di Ultima Generazione, che negli ultimi mesi hanno più volte bloccato la circolazione su strade e tangenziali.

Reati contro pubblico ufficiale - Nel pacchetto sicurezza viene anche introdotto un aggravamento di pena nei casi in cui i reati di violenza, minaccia o resistenza a un pubblico ufficiale siano commessi contro agenti di pubblica sicurezza o di polizia giudiziaria. Previsto anche un aggravamento di pena per le lesioni cagionate nei loro confronti. È aumentata la pena per chi imbratta beni mobili o immobili in uso alle Forze di polizia o ad altri soggetti pubblici, se il fatto è commesso con la finalità di ledere il prestigio o il decoro dell’istituzione.

 

Rivolte in carcere - Col via libera in Cdm viene introdotto inoltre un nuovo reato che punisce chi organizza o partecipa una rivolta in un carcere con atti di violenza, minaccia o con altre condotte pericolose. La pena è da 2 a 8 anni per chi organizza la rivolta e da 1 a 5 anni per chi partecipa. Sono previste apposite aggravanti, fino a dieci anni, nel caso di uso di armi. Un’ulteriore fattispecie di reato punisce chi istiga la rivolta, anche dall’esterno del carcere, con scritti diretti ai detenuti.

Occupazioni abusive - Spazio anche al contrasto alle occupazioni abusive: è introdotto un nuovo delitto, perseguibile a querela della persona offesa, che punisce con la reclusione da 2 a 7 anni chi, con violenza o minaccia, occupa o detiene senza titolo un immobile altrui, o comunque impedisce il rientro nell’immobile del proprietario o di colui che lo deteneva. Per rendere più efficace questa norma, si evidenzia, vengono introdotte due misure "molto innovative": con la prima è prevista una causa di non punibilità per l’occupante che collabora all’accertamento dei fatti e rilascia volontariamente l’immobile occupato, mentre con la seconda viene disciplinato un apposito procedimento, molto veloce, per ottenere la liberazione dell’immobile e la sua restituzione a chi ne ha diritto. In via ordinaria su questo provvederà il giudice, ma nei casi urgenti, in cui l’immobile occupato sia ad esempio l’unica abitazione della persona offesa, è prevista la possibilità che la liberazione/restituzione dell’immobile sia effettuata direttamente dalle forze di polizia che hanno ricevuto la denuncia, fermo l’intervento successivo di convalida del pubblico ministero e del giudice.

 

 

 

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