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Bonelli-Fratoianni, ci mancava la contromanovra socio-climatica

Francesco Storace
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L’opposizione a rate. Tutti uniti “contro le destre”. Ma dopo i proclami le conferenze stampa in solitaria, stavolta contro la manovra economica del governo Meloni. E provocava tenerezza l’alternarsi di parole in libertà pronunciate ieri dalla coppia più bella del mondo – Fratoianni e Bonelli – che snocciolava cifra senza alcuna possibilità di successo. Nemmeno per le chiacchiere le minoranze riescono a ritrovarsi assieme.

L’alleanza Verdi e Sinistra – rispetto a Pd e M5s che i loro numeri li hanno dati, sempre separatamente gli uni dagli altri, il giorno prima – è stata indubbiamente più fantasiosa. Ha presentato la finanziaria socio-climatica, un mai visto che ha destato curiosità a Montecitorio. Poi, alla fine, un pizzico di delusione: tasse su tasse, nel solco della tradizione...

Risorse dagli extraprofitti, energetici e bancari; abolizione del progetto del Ponte sullo Stretto; tassazione dei patrimoni; riduzione delle spese militari. Da Fratoianni e Bonelli non ci si poteva oggettivamente attendere di meglio. Basta aggiornare il computer al file emendamenti finanziaria e c’è una sfilza di no alla maggioranza unita a qualche bizzarria. Puntano, ovviamente, anche sulla legalizzazione della cannabis, dalla quale si stima di incassare 9 miliardi l’anno. Più droga per tutti.

 

E tanti slogan, anche questi adattabili a qualunque finanziaria da loro avversata: «Questo è il governo che sta dalla parte dei privilegi e delle rendite finanziarie e chiede sacrifici agli italiani», sottolinea Bonelli. Per Fratoianni «questa finanziaria è segno di un broglio. E il primo imbroglio è che le risorse non ci sono. Ci sarebbero, invece, ma è sbagliata la scelta di come usarle. La finanziaria colpisce ancora una volta le fragilità del paese». E che vuoi di più.... 

Passano gli anni ma le frasi restano le stesse, sempre più senza significato. Ma gli alleati? È la domanda che aleggia trai cronisti.
Si fa coraggio Bonelli: «Sarebbe stato auspicabile avere più emendamenti comuni delle opposizioni per riuscire a fare una battaglia comune, cosa che non è avvenuta» fatto salvo per i tre emendamenti sulla sanità, «ma come Alleanza Verdi Sinistra continueremo a lavorare in questa direzione».
E che volevano proporre alle altre opposizioni? Lavoro, casa, lotta a diseguaglianze e transizione green. Ma con i loro emendamenti ci hanno fatto coriandoli. Quando hanno letto della volontà di ripristino del reddito di cittadinanza saranno inorriditi. Forse. Chissà.

Eppure volevano colpirli al cuore con un piano «per contrastare l’aumento della diseguaglianza sociale» con interventi su casa, lavoro e pensioni e per puntare su ambiente e transizione ecologica. Ce n’era pure per il povero Ponte sullo Stretto di Messina. Bonelli sembra averne un motivo personale e ha proposta la bocciatura dell’opera con un emendamento sostitutivo per finanziare opere locali, come se fosse la stessa cosa. Ma i loro colleghi di opposizione non se li sono proprio filati. Il tutto sarà solo un esercizio retorico diretto verso la bocciatura. Ma ci sono abituati e non si offenderanno. Un po’ di comunicati di indignazione e tutto passerà. Purtroppo (per loro) non c’è nessun emendamento possibile per modificare le scarse percentuali elettorali dell’alleanza che ha portato perfino Aboubakar Soumahoro in Parlamento. È più materia popolare che parlamentare, e lì vanno ancora peggio...

 

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