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Vincenzo De Luca contro Schlein: "Un'idiozia, a chi vanno le poltrone"

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Taceva da qualche giorno, Vincenzo De Luca, ma ora torna a tuonare contro Elly Schlein, già presa di mira dall'ultimo libro del governatore democratico della Campania, dal significativo titolo Nonostante il Pd. E quello alla segretaria sembra il più classico dei colpi alla schiena. Un colpo forse letale, a giudicare dai sondaggi che già oggi, finita la (pallidissima) luna di miele post-primarie con gli elettori di centrosinistra, danno il partito guidato dalla Schlein ai minimi, ben lontano dall'obiettivo di partenza del 20 per cento.

"Elena Schlein - è il ragionamento esposto a Rainews 24 da De Luca, che non la chiama mai Elly - poteva essere una carta di rinnovamento nel partito, ma la domanda che è rimasta senza risposta è questa: chi ha la responsabilità del disastro elettorale che si è verificato per il Pd un anno fa? Chi ha deciso per 10 anni i programmi, la linea politica, le alleanze? E, domanda fondamentale oggi ma nessuno se l'è posta: chi ha consegnato l'Italia a questi che ci governano, a questa ultradestra inconcludente e cialtrona?". 

 

 

 

Va detto che la Schlein, in sé, è forse più il frutto che la causa di tutto quanto accaduto al Pd. Tuttavia, punta il dito De Luca, a sostenerla sono stati proprio coloro che l'ex sindaco sceriffo di Salerno, il capobastone dei voti dem nel Mezzogiorno, considera i colpevoli della Caporetto progressista. "Chi ne porta la responsabilità? Un programma di rinnovamento deve partire dalla risposta a queste domande, ma non ci sono state né le domande né le risposte", è il capo d'accusa nei confronti della segretaria. 

 

 

 

"Vedo che chi ha la responsabilità del disastro elettorale del Pd e del disastro politico per l’Italia - aggiunge De Luca, sibillino - è rimasto tranquillamente in campo. Si presentano come turisti svedesi capitati qui per caso. O il rinnovamento è una cosa seria, e si parla chiaro e si va oltre quelli che hanno la responsabilità del disastro, o il rinnovamento è una finzione". 

 

 

 

Secondo De Luca, "nel complesso abbiamo un gruppo dirigente del Pd che per l'80% non conta assolutamente nulla. Non rappresenta nulla né nei territori di appartenenza, né nelle aree sociali di appartenenza, e qualche volta ha anche difficoltà con la grammatica e la sintassi. Non mi pare sia un gruppo dirigente adeguato a candidarsi per governare l'Italia. Serve un'opera di rinnovamento profondo partendo dai territori e dai risultati prodotti. Ma vedo che più si perdono voti, più si va avanti negli incarichi di partito. A me pare un'idiozia". E tanti saluti alla "rivoluzione" annunciata in pompa magna dalla Schlein e dai suoi bracci destri.

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