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Nardella contro Salvini: "No agli Uffizi", la lista di proscrizione

Fabio Rubini
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Domani Firenze ospiterà la manifestazione di Identità e Democrazia, il gruppo europeo del quale fa parte anche la Lega. Alla Fortezza da Basso saranno presenti oltre una dozzina di delegazioni di europarlamentari che rappresentano una visione dell’Europa molto diversa da quella portata avanti in questi anni dalla maggioranza popolari-socialisti, che ha governato a Bruxelles. Questa diversità di vedute per il Pd e in particolare per Nardella, basta a definire chi è buono e chi cattivo; chi può venire a Firenze e chi no; chi può entrare agli Uffizi e chi invece deve restare fuori perché non degno di visitare uno dei musei più famosi del mondo. Tutto questo succede nella Firenze che il suo - ancora per poco- sindaco, solo pochi giorni fa ha descritto come «aperta» e «inclusiva». Solo a chi piace a lui, però. Già, perché ieri quando ha saputo che le delegazioni dei leader europei andranno in visita agli Uffizi, ricevuti dal sovrintendente Eike Schmitd, ha perso la sua aplomb un po’ come quando prese a calci gli attivisti ecologisti che avevano imbrattato di vernice Palazzo Vecchio.

L’attacco del sindaco però, non è tanto alle delegazioni, quanto al sovrintendente: «Non mi stupisce che le delegazioni di ID vadano agli Uffizi e che siano ricevute con tutti gli onori da Eike Schmidt, che è indicato ormai da tempo, e lui stesso non lo nega, come possibile candidato (alle amministrative, ndr) della destra». E insiste: «Ancora una volta gli Uffizi, che sono un simbolo di cultura, apertura, internazionalità, universalità, vengono piegati a operazioni di marketing politico. Io chiude Nardella - non userei mai gli Uffizi per fare politica».
Predica finita. Alla quale il diretto interessato, Eike Schmidt (che da un paio di giorni è ufficialmente cittadino italiano), replica con poche parole: «Lui può attaccare o non attaccare, non siamo all’asilo nido... a mandare la sabbia sempre nella mia direzione. Io non reagisco perché queste cose non mi interessano».

Chi reagisce, invece, è la Lega. L’europarlamentare toscana Susanna Ceccardi spiega che «Nardella umilia e piega da anni un’intera città a una gigantesca operazione di marketing politico, quella di cui lui è assoluto protagonista, sfruttando Palazzo Vecchio per promuovere elettoralmente la sua figura a livello nazionale ed europeo, peraltro con scarsi risultati. Non si sa quindi se ridere o piangere - prosegue Ceccardi - all’accusa che lancia al direttore delle Gallerie degli Uffizi, il quale a parere del primo cittadino può accogliere tutte le celebrità nazionali e internazionali, meglio se di sinistra, ma non dovrebbe ospitare leader europei democraticamente eletti desiderosi di visitare un immenso scrigno di tesori universali. Purtroppo per Nardella però- chiude l’europarlamentare leghista- l’arte e la cultura di Firenze sono patrimonio dell’umanità, non del Pd. Altro che marketing politico. La verità è che il Pd teme fortemente la Lega e il centrodestra, perché rappresentiamo un’alternativa credibile e competente al malgoverno fiorentino ed europeo».

Più o meno sulla stessa linea anche il sottosegretario alla Cultura, Lucia Borgonzoni: «La parola “paura” la accosterei piuttosto al fatto che da sindaco anziché rappresentare tutta la sua comunità compila liste di proscrizione, stabilendo chi può o non può accedere a un museo. Se voti sinistra puoi entrare - prosegue l’esponente leghista - se voti destra invece no». Poi difende Schmidt che «è un bravissimo direttore. Ha portato valore aggiunto a uno dei simboli più illustri del nostro patrimonio, gli Uffizi, luogo di tutti». L’altra polemica riguarda i possibili disordini vista la contemporaneità dell’evento con la manifestazione dei centri sociali. Anche qui Nardella ha una visione tutta sua. In pratica la Lega starebbe «cercando lo scontro» per «fare la vittima e accendere i riflettori su una manifestazione che senza Le Pen e Wilders sarà un flop».

 

 

Il problema, però, è che a chiamare a raduno le forze “antifasciste” era stato pochi giorni fa proprio il sindaco con il Pd toscano. Lo fa notare in una nota la Lega toscana: «Nessun vittimismo da parte nostra - si legge - ma profondo rammarico per mancata presa di distanza dalla campagna intimidatoria promossa da alcuni suoi assessori e dai centri sociali». Marco Zanni, organizzatore dell’evento assieme a Marco Campomenosi, invece ha invitato il sindaco alla Fortezza da Basso: «venga all’evento “Free Europe” a vedere che la nostra, al contrario di chi porta odio in piazza, è una manifestazione totalmente pacifica». Il programma di “Free Europe” inizierà ufficialmente oggi pomeriggio alle 15.30, quando nel Salone de’ Dugento di Palazzo Vecchio i giovani leghisti eletti negli enti si confronteranno in una conferenza dal titolo “Città del futuro” e al termine si costituirà il gruppo dei giovani amministratori della Lega. Guiderà i lavori il segretario dei giovani, Luca Toccalini; ospite d’onore il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa. 

 

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