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Meloni-Salvini, dietro il faccia a faccia: cosa significa questa foto

Fabio Rubini
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Se Giorgia Meloni e Matteo Salvini avessero litigato, quello di ieri si sarebbe potuto chiamare “Il caffè della pace”, bevuto dopo un colloquio chiarificatore, ma visto che tra i due la sintonia è sempre stata piena, si può parlare di un semplice “caffè dell’amicizia” al termine di un incontro nel quale il premier e il vice premier - o se volete la leader di Fratelli d’Italia e quello della Lega - si sono confrontati sull’azione di governo. 

La nota ufficiale parla di un faccia a faccia «durato per un’ora nello studio della premier» che si è svolto in un «clima come sempre amichevole», servito per «fare il punto sulla situazione politica e aggiornarsi sui principali dossier». Sempre la nota ufficiale conferma «la piena sintonia per raggiungere tutti gli obiettivi del programma elettorale con l’ambizione di rivincere le elezioni politiche al termine della scadenza naturale della legislatura». Al termine dell’incontro che è stato deciso all’ultimo momento subito dopo la fine della riunione sul Pnrr, i due si sono concessi il già citato caffè.

 

LA GIORNATA POLITICA
Del resto sia per Meloni sia per Salvini la giornata dal punto di vista politico era già iniziata da un pezzo. La premier si era concessa ai microfoni di radio 102.5 per rassicurare sullo stato di salute del centrodestra («sta benissimo») e anche sulla sua di salute («È stato un anno tosto. Il segreto? Viverla giorno per giorno»). Salvini invece ha affidato a una lettera pubblicata sul Corriere della Sera il bilancio della manifestazione di Firenze, col passaggio chiave del richiamo a Silvio Berlusconi che «senza veti» aveva sdoganato l’allora Msi poi An. Ecco, riassume Salvini, lui vuole fare la stessa cosa con i partiti della destra europea che, tra l’altro, mietono voti elezione dopo elezione. Per finire con un «io non la dimentico» riferita alla già citata lezione politica del Cav.

E durante l’ora di faccia a faccia i due hanno parlato dei dossier che più tengono banco nell’azione politica del governo. Dal ponte sullo Stretto alla riforma della giustizia; dall’Autonomia differenziata al premierato. Insomma hanno parlato degli obiettivi esiziali per i quali gli italiani hanno votato il centrodestra.

L’incontro Meloni-Salvini di ieri, poi, ha avuto anche un altro significato ben testimoniato dalla fotografia scattata e divulgata che vede i due sorridersi. Lo fanno in maniera sincera, con gusto, affatto impostata. Insomma è l’immagine di due persone che si si stimano e che vogliono continuare a governare assieme. Alla faccia dei mass media si sinistra che non perdono occasione per provare a raccontare di divisioni, liti e sgambetti tra i due. L’ultima “zingarata” sul tema è quella che vorrebbe la Meloni irritata per la manifestazione della Lega di domenica scorsa a Firenze. Su questo si sono scritti fiumi d’inchiostro, ma la verità è un’altra e ha a che fare con la politica. Le elezioni europee, a differenza di quelle nazionali, si svolgono ancora con il sistema proporzionale e dunque ogni partito deve “battagliare” per prendere più voti possibili. 

Logico che sia Meloni, sia Salvini, sia Tajani, giochino le loro carte. La premier sta tenendo un profilo basso perché esporsi in questo momento potrebbe essere controproducente per la sua strategia. Al contrario Salvini sta cercando di allargare il suo consenso mantenendo un profilo eurocritico (che non vuol dire anti europeo). Idem Tajani che se vuole riportare nel recinto di Forza Italia i moderati, certo in questa fase non può accogliere a braccia aperti la destra polacca o tedesca. Si chiama strategia politica. Tutto qui.

 

GIORNATE D’ESTATE
Tornando al rapporto tra Salvini e Meloni è ed è sempre stato solido. Anche quest’estate mentre in molti si esercitavano sulla crisi di maggioranza, i due hanno passato insieme due momenti delle loro vacanze. A inizio agosto i due, con le rispettive famiglie, si erano attovagliati in trattoria a Bolgheri, in Toscana. Poi alla fine del mese Meloni ha ricambiato l’ospitalità in Puglia, a Ceglie Messapica, dove stava trascorrendo qualche giorno di vacanza. 

In entrambe le circostanze gli incontri non erano stati strombazzati, ma erano avvenuti in forma molto riservata, proprio a sottolineare il carattere privato di quei giorni di vacanza passati insieme. Insomma a guardare la storia dell’amicizia Salvini-Meloni, a tutto viene da pensare tranne che i due passino le giornate a infilarsi le dita negli occhi e a sgambettarsi nei corridoi dei palazzi della politica. Con buona pace della sinistra.

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