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L'Unità, "hanno fatto sparire i ragazzini neg***": una folle prima pagina

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Secondo Piero Sansonetti, direttore dell'Unità, "i ragazzi negri non esistono: lo ha deciso il governo per decreto". Un editoriale infuocato sui "tagli ai fondi per l'accoglienza" che accompagna il titolone (anzi, titolaccio) di prima pagina del fu quotidiano del Partito comunista italiano, fondato da Antonio Gramsci. E per non farsi mancare nulla, scrivono proprio così: "Negri", distinto da un bel colore rosso.

Ovviamente, la colpa è della destra. Il governo, che secondo il direttore ha "cancellato l'esistenza dei ragazzini immigrati", e dei vari giornali che chiamano gli stessi baby immigrati "negri", appunto. 

 

 

 

La tesi di Sansonetti è che per risparmiare 45 milioni sull'accoglienza, da re-investire sulla polizia, l'esecutivo abbia etichettato come "maggiorenni" i migranti over 16 anni, facendoli ospitare così negli stessi centri per migranti insieme agli altri immigrati adulti. "A quel punto il numero dei ragazzini negri non accompagnati - persevera Sansonetti - diventa molto esiguo e si possono tagliare di netto i fondi che erano stato stanziati per la loro accoglienza".

 

 

 

Che la situazione sbarchi sia un problema gravissimo lo riconoscono, ora che sono all'opposizione, anche i partiti di sinistra. Così come è evidente che in assenza di misure concrete a livello di Unione europea, ogni Stato debba cercare soluzioni interne. Lo è l'accordo Roma-Albania, lo è anche la redistribuzione dei migranti all'interno dei centri di accoglienza. Ma per Sansonetti questo non è pragmatismo, bensì "ideologia secondo la quale gli esseri umani non sono tutti uguali".

 

 

 

Il lessico e l'impostazione sono un mix di Leninismo, Maoismo e dintorni. "Ci sono i borghesi, o comunque i richci e le persone benestanti, che sono classe dirigente e di conseguenza è giusto che disponganodi diritti speciali che permettano loro di arricchirsi, accumulare denaro e reinvestire in modo di dare una buona dinamica alla società - è la tesi del direttore Sansonetti -. Poi ci sono i lavoratori, che devono avere una certa quantità di diritti purché questi non finiscano per attenuare o ledere i privilegi delle classi superiori". 

 

 

 

Quindi "ci sono i disoccupati, ai quali è giusto togliere il reddito di cittadinanza perché non risponde alle leggi di mercato". Infine, appunto, ci sono i migranti, "ai quali è bene mantenere un livello minimo di diritti". Strano che un ragionamento di questo genere non sia stato fatto quando si è scoperto come funzionava la macchina della "accoglienza buona", quella delle varie Ong della galassia di sinistra. Quelle, per intenderci, gestite dalla moglie e dalla suocera di Aboubakar Soumahoro, che forse la pensa come Sansonetti e che mentre parlava di diritti alla Camera e nei comizi non si accorgeva delle condizioni in cui erano costretti a vivere i migranti africani nelle sue strutture "di famiglia".

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