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Danilo Toninelli affondato anche dal presidente di Consumatori.it: "Non sa fare la spesa"

Alessandro Gonzato
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«Neppure io vorrei esser digerito», rispose il Tonno a Pinocchio, inghiottiti dal pescecane, «ma io sono abbastanza filosofo, e mi consolo pensando che quando si nasce tonni c’è più dignità a morir sott’acqua che sott’olio!». Toninelli, con una “enne”, non nuota nell’Atlantico coi pinne gialle, e per fortuna gode di buona salute. Ma è stato comunque sepolto di critiche per quel suo «io non riesco a prendere neanche il tonno (...) Io prendevo quello in vetro (...) Porca pu**na costava 2 euro e 50 e adesso 7 (...) è una cosa devastante!». Prima l’ex ministro-deputato-senatore, un milione di euro in 9 anni, s’è scagliato contro Libero accusandoci - in una paranza di insulti - di esserci inventati tutto. Poi però anche alcuni spettatori della sua gustosissima rubrica-social “Controinformazione” gli hanno fatto notare che aveva detto così, e quindi Tonny ha avuto un colpo di coda: nei panni dell’ispettore Gadget, non di Sampei, ha cominciato a denunciare il caro-prezzi aggirandosi con lo smartphone come lente d’ingrandimento tra le corsie dei supermercati, solo che ha peggiorato la situazione, e non era facile.

LE SCENETTE
«Attaccano me evi nascondono quanto costa fare la spesa!» (desumiamo che la gente sia tonta, per l’ex ministro, ndr), «ecco la disinformazione», «sparano stronzate, ma guardate: un litro di latte 2 euro e 19 (e fa niente che quello sopra costi 40 centesimi in meno, ndr)»; «180 grammi di tonno, guardate qua, 7 euro e 99, un prezzo incredibile, alla facciazza dei giornalisti che invece tengono nascosto il fatto eclatante che in Italia il costo della vita sia quasi raddoppiato fino a pochissimo tempo fa»; e ancora: «Una bottiglietta d’acqua 90 centesimi...». Fa niente che proprio oggi (ieri) abbiamo preso 6 bottiglie della stessa acqua a 2 euro e 39, quindi a 39 centesimi l’una e non a 90... Il punto è che l’ex onorevole grillino per tentare di risalire la corrente - come i salmoni - si improvvisa opinionista del carrello. Che costa il doppio rispetto al 2008, come peraltro abbiamo scritto anche in questi giorni. Una parte di italiani è in difficoltà, lo sappiamo bene. E dire che Toninelli con Di Maio aveva abolito la povertà.

In studio all’“Aria che Tira” (La7), ospite di David Parenzo, ieri c’era Massimiliano Dona, presidente di Consumatori.it. «Allora Dona, io ci farei un pensiero per il suo sito, perché Toninelli mi pare un influencer...». «È un dilettante, me lo lasci dire. Io che da influencer frequento i supermercati», ha risposto Dona, «so bene che è il prezzo al chilo, non al grammo, che deve determinare le nostre scelte. Non bisogna sparare prezzi a vanvera». Poi ci siamo tolti la curiosità di telefonare a Dona il quale non ha voluto entrare in tema politico («non mi interessa, faccio altro»)» ma ha approfondito quanto detto qualche ora prima: «Dire prezzi così, in libertà, è disinformazione nei confronti dei consumatori. Anche il tonno... È chiaro che è diverso acquistare i filetti in confezione di vetro invece del tonno in scatola, così come il tonno in olio d’oliva o senza. In questo modo si rischia di ingannare la gente. A volte», ha continuato il presidente di Consumatori.it, «se si guarda il prezzo al chilo è più vantaggioso comprare un prodotto che sullo scaffale costa 4 euro al posto di 2. Poi certo, nella grande distribuzione a volte si nascondono delle insidie per il consumatore, ma queste sono altre questioni che in questo caso non c’entrano».

 

 

CAMBIO DI VERSIONE
Ecco però Toninelli che con nuovo guizzo, su Facebook - è tardo pomeriggio torna alla carica: «Ribaltano il significato di una mia giusta protesta contro il caro prezzi e diffondono stronzate alla gente, che ci spesso ci casca». Dunque, di nuovo, Toninelli torna a smentire le sue stesse parole. E gli italiani, ancora, sono degli allocchi. Bene. Proseguiamo: «Tranquillizzo tutti quegli organi di (dis)informazione che hanno diffuso la notizia che non mi posso più permettere di acquistare alcuni alimenti: me li posso permettere, ma mi rifiuto di farlo!». La protesta non violenta di Mahatma Toninelli. «Questi signori che diffondo idiozie vivono su un altro pianeta». Il Piccolo Principe visita l’asteroide “B 330” dove vive un geografo che sta seduto alla sua scrivania e non ha idea di come sia fatto il suo pianeta. Toninelli invece da ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti sapeva benissimo dell’esistenza del tunnel del Brennero.

 

 

Ma lo sapeva solo lui: quando gli organi di (dis)informazione gli hanno fatto notare che il tunnel non esisteva c’è rimasto male: «Mi attaccano per un lapsus!». Già: maledetti lapsus! Che trionfo, invece, quando un secondo dopo aver elogiato l’auto elettrica ha risposto alla giornalista di Tg2 Motori di aver appena comprato un Suv diesel. Mano, ma come, Toninelli! A curriculum Toninelli ha messo figure ben più serie, altro che gaffe, ma non vogliamo mescolare tragedie e ilarità. In questi giorni ci è venuta in mente una mitica pubblicità degli anni ’90 con protagonista Renato Pozzetto seduto a tavola mentre inforchetta un tonno di una nota marca. Tra un boccone e l’altro parla con un pesce rosso, in una boccia di fianco: «Stai un po’ zitto, dai, calmati, calmati... Tu mangi dopo la lezone di nuoto. Ho detto a stile libero: a rana ti viene la faccia larga! No, i costumi li provi dopo! Adesso lasciami stare: non lo vedi che sto mangiando? Cos’hai detto, un tonno? Guarda che questo non è un tonno... cioè, è un tonno, ma di un buonooo... è il tonno più buono sulla faccia del mare!». Toninelli da ministro si occupava anche di porti, quindi di mare. Ma in un lapsus così non è mai incappato. O non lo ricordiamo. 

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