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Stupro di Catania, Capezzone: "Ecco cosa preoccupa la sinistra"

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Eccoci all'appuntamento quotidiano con "Occhio al caffè", la rassegna stampa politicamente scorrettissima curata da Daniele Capezzone, direttore editoriale di Libero. E questo lunedì 5 febbraio, spiega, "è un lunedì un po' faticoso, sui giornali non c'è molta politica. Ma c'è una vicenda altamente rivelatrice, si parla dell'orribile episodio di violenza a Catania: una ragazzina di 13 anni col fidanzatino di 17 aggrediti ai giardini comunali da un branco di egiziani, due hanno violentato lei e cinque costringevano il fidanzato a guardare". Una vicenda terribile, una violenza raccapricciante che ha scosso le coscienze.

"La notizia è uscita l'altro ieri - riprende Capezzone -, insomma c'è stato tempo per approfondire e riflettere. Ma su Stampa e Repubblica ieri non avete trovato nulla in prima pagina. E oggi? Oggi siamo nelle condizioni medesime o comunque non troppo dissimili: notizia sparita dalle prime pagine ma anche all'interno di alcuni quotidiani, poi c'è chi omette la nazionalità dei responsabili. Immaginate se i responsabili fossero stati sette ungheresi, sette naziskin o sette militanti di destra...".

"Non solo il silenzio - riprende Capezzone -: purtroppo alcune parole sono giunte. Mentre Elly Schlein è rimasta muta, alcuni esponenti della sinistra nazionale hanno parlato. Per esempio Ilaria Cucchi e i collettivi femministi. E si registra un rovesciamento delle parti: qualcuno a sinistra sembra più preoccupato di quanto si possa dire eventualmente dei colpevoli che non della povera vittima e del fatto in sé. E, più che mai, della norma sui migliori non accompagnati", conclude Daniele Capezzone.

 

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