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FdI e le manganellate, "la sinistra spalleggia i violenti"

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"Fratelli d'Italia difende le regole democratiche di convivenza che si basano sul diritto di manifestare e il dovere di farlo pacificamente e nel rispetto della legge. La sinistra che spalleggia i violenti è la causa dei disordini ai quali abbiamo assistito". E' durissima la nota dell'Ufficio stampa di FdI, riferita ai disordini di venerdì mattina a Pisa e Firenze. Le manifestazioni di sindacati e studenti pro-Palestina hanno portato a scontro tra i giovani e la polizia, con cariche e manganellate da parte delle forze dell'ordine.

Mentre il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha redarguito il Viminale ("I manganelli esprimono un fallimento, non autorevolezza") e la sinistra si è scagliata contro il ministro degli Interni Matteo Piantedosi (chiedendone anche le dimissioni) e la premier Giorgia Meloni criticata per il suo silenzio, il partito della presidente del Consiglio difende a spada tratta la polizia. 

"Il diritto di manifestare non è di certo in discussione, ma lo sono invece le modalità sempre più spesso aggressive e violente che lo caratterizzano e che vanno condannate senza riserve - sottolinea Tommaso Foti, capogruppo di FdI alla Camera -. Se è vero che il ricorso all'uso della forza da parte di chi è chiamato a tutelare l'ordine pubblico deve rappresentare l'eccezione e non la regola, altrettanto vero è che all'interno di cortei non autorizzati di pacifici o inesperti manifestanti spesso si infiltrano autentici professionisti della violenza che fanno di tutto per arrivare allo scontro con le Forze dell'Ordine. Gli incidenti di Pisa e Firenze - in relazione ai quali il Dipartimento di Pubblica Sicurezza già si è espresso con chiarezza - non possono costituire il pretesto per un sommario processo alle Forze dell'Ordine. Non solo, ma sarebbe grave se la politica avallasse l'idea che è lecito manifestare senza autorizzazione alcuna e, nel contempo, insultare, spintonare, aggredire coloro che vestono una divisa, senza che da siffatti comportamenti derivi conseguenza alcuna. Del resto è chiaro che vi sono gruppi organizzati che giocano ad alzare il livello della tensione, cercando di riportare in auge il clima violento degli anni peggiori: ce lo conferma quanto accaduto alla manifestazione di oggi a Milano nel corso della quale la sagoma del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni è stata imbrattata di sangue e sono stati lanciati sassi e uova contro le Forze dell'Ordine". 

 

Anche il vicepremier Antonio Tajani, eletto segretario di Forza Italia tra gli applausi della platea del Congresso azzurro, difende i militari: "Se ci sono responsabilità per quello che è accaduto ieri il ministro valuterà e prenderà provvedimenti, ma la responsabilità è personale e io dico che le Forze dell'Ordine non si toccano. Sono persone che difendono lo Stato con stipendi bassi, non sono figli di radical chic".

 

Tornando a FdI, il vicepresidente di Montecitorio Fabio Rampelli, ospite in mattinata di Omnibus su La7, sottolinea come i manifestanti venerdì mattina "probabilmente per imperizia non hanno notificato alla questura la manifestazione e si sono rifiutati di concordare il percorso del corteo spontaneo con la questura. Questo è stato un errore. La Costituzione tutela la libertà di manifestare il proprio pensiero, ma occorre un nulla osta per evitare che ci siano nello stesso luogo altre manifestazioni, che non ci siano agenti provocatori o l'intento di raggiungere obiettivi sensibili, si tratta di tutelare anche chi manifesta".

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