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Laura Boldrini, urla in aula contro Piantedosi: "Anche alla Scala"

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"Piantedosi avrebbe solo dovuto scusarsi per i fatti di Pisa": Laura Boldrini del Partito democratico non perde occasione per attaccare il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, che nelle scorse ore ha riferito in aula alla Camera sugli scontri tra manifestanti e forze dell'ordine a Firenze e Pisa lo scorso weekend. "Quelle immagini - ha proseguito la deputata dem - di ragazze e ragazzi delle superiori, spesso minorenni, disarmati e con le mani alzate, presi a manganellate e immobilizzati a terra mentre facevano una manifestazione pacifica contro la guerra, hanno indignato non solo le opposizioni, ma l'opinione pubblica, il corpo docenti, lo stesso sindacato di polizia Siulp". 

Secondo la Boldrini, insomma, Piantedosi non avrebbe detto niente di tutto questo nel corso del suo intervento. Peccato che non sia così. Rivolgendosi all'aula, infatti, il titolare del Viminale ha innanzitutto sottolineato che "tutti auspichiamo che le manifestazioni pubbliche si svolgano pacificamente e senza incidenti. Quando si giunge al contatto fisico con ragazzi minorenni è comunque una sconfitta ed è ancor più necessario svolgere ogni verifica con puntualità, obiettività e trasparenza". Dunque, non solo ha riconosciuto la drammaticità di quei momenti ma ha anche garantito controlli seri su quanto accaduto.

La dem, forse, non si è accorta di questo passaggio. Anzi, il suo attacco contro Piantedosi è andato avanti: "Ha rivendicato la 'carica di alleggerimento'. Ha attaccato i ragazzi e le ragazze accusando noi di strumentalizzare le forze dell'ordine e di fare processi sommari. Un'accusa ridicola che dovrebbe rivolgere ai suoi colleghi di governo, come Salvini che non perde occasione di tentare di appropriarsi proprio delle forze dell'ordine". Secondo Laura Boldrini, ci sarebbe stata una "difesa a priori". In realtà, il ministro ha parlato proprio di verifiche puntuali e trasparenti per far luce su quegli scontri, non difendendo a priori nessuno. 

Ma non è tutto. Quando Piantedosi, provando a "dissipare ricostruzioni fantasiose circa asseriti inasprimenti delle attivita' di Polizia" e riferendosi a "chi ha voluto collegare il tema della gestione delle manifestazioni di piazza a quello delle identificazioni operate dalle forze di polizia" osserva che "l'aumento di quest'ultima attività, quella delle identificazioni, evidenziato anche da alcuni organi di stampa, è avvenuto soprattutto per effetto del rafforzamento del controllo del territorio e delle operazioni cosiddette ad alto impatto" e dice che "si tratta di attività invocate e apprezzate dai cittadini e concordate con gli amministratori locali", si levano nell'emiciclo le voci di Federico Fornaro e proprio della Boldrini.

I due infatti ribattono con: "Anche alla Scala". Il presidente di turno, Giorgio Mulè, invita a "interiorizzare il dissenso", invitando le opposizioni a ricordare che "poi avrete modo di esplicitarlo nei vostri interventi". E' uno dei flash dall'Aula nel dibattito che segue, ma anche inframmezza, l'informativa del ministro dell'Interno. Un botta e risposta informale, quello che accompagna le parole del ministro dell'Interno, con le opposizioni - e Boldrini in prims - scatenati nella battaglia verbale contro il titolare del Viminale.

 

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