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Abruzzo, Enrico Melozzi: "Sono di sinistra, ho occupato. Ma sarebbe da idioti non votare Marsilio"

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L'Abruzzo è diventato, all'improvviso, "l'Ohio d'Italia". Come lo Stato del Midwest è uno dei punti-chiave nelle presidenziali americane, così la regione del Centro Italia che andrà al voto domenica per decidere il suo governatore è diventata la sfida delle sfide, destinata - pare - ad avere ripercussioni anche su Palazzo Chigi come mai era accaduto prima d'ora.

"Merito" se così si può dire del voto di 10 giorni fa in Sardegna, con il centrodestra stoppato dalla candidata del centrosinistra Alessandra Todde. Un secondo ko alle urne per la coalizione guidata da Giorgia Meloni, a sostegno peraltro del governatore uscente Marco Marsilio, secondo molti sarebbe un campanello d'allarme anche per il governo. 

 

 

Logico, in questo quadro, che i quotidiani registrino ogni spiffero, comprese le "simpatie" e le dichiarazioni di voto dei vip abruzzesi. Il Corriere della Sera fa iniziare la sua rassegna con la scrittrice Donatella Di Pietrantonio, vincitrice del Premio Campiello e originaria del Teramano: "Domenica sarò fuori dall'Abruzzo, ma farò di tutto per rientrare in tempo per votare, perché questo sarà un voto molto importante per il futuro di questa regione. Gli abruzzesi hanno la memoria lunga e sono certa vigileranno. Io voterò per Luigi D'Amico: il centrosinistra è da sempre la mia appartenenza politica, ma lui è la persona giusta per competenza e radicamento sul territorio". In realtà il candidato del campo largo nonché ex rettore dell'Università di Teramo si chiama Luciano, ma sono dettagli. 

 

 

Enrico Melozzi, tra i direttori d'orchestra al Festival di Sanremo, ammette: "Sicuramente ho idee di sinistra: a Roma ho pure occupato il Teatro Valle per tre anni e passa. Ma in questo caso sono convinto che la scelta migliore per l'Abruzzo sia la conferma di Marco Marsilio". Toh, sorpresa. A pesare "i collegamenti che Marsilio ha con il governo e sarebbe da idioti farsi scappare questa occasione. D'Amico lo conosco bene, ma non ha lo spessore di Marsilio".

 

 

C'è poi Marco Giampaolo, "il maestro" allenatore che ha fatto benissimo con la Sampdoria ma che è stato un flop con Milan e Torino: "Certo che andrò a votare: queste elezioni sono importanti, specie dopo la Sardegna". Non si sbottona però sul risultato finale: "Chi vincerà? Non lo so".

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