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Quirinale, dossier su Casellati: "Così hanno azzoppato la sua corsa"

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La presunta attività di dossieraggio su cui indaga la procura di Perugia avrebbe influenzato anche la corsa al Colle per il dopo-Mattarella: lo sostiene un'inchiesta del Tempo. Nel gennaio del 2022, nei giorni cruciali in cui si era alla ricerca del nuovo inquilino del Quirinale, ci sarebbero stati degli accessi abusivi alle banche dati di Maria Elisabetta Casellati, ex presidente del Senato. Si tratterebbe del secondo nome di Forza Italia finito nel mirino, dopo quello di Silvio Berlusconi. Se quest'ultimo fu costretto a fare un passo indietro dopo un articolo su un presunto Ruby Gate; nel caso della Casellati non sarebbe andata tanto diversamente.

La trattativa sulla forzista si sarebbe concretizzata il 27 gennaio, giorno in cui bastava la maggioranza assoluta per l'elezione, il 50% più uno dei 1.009 elettori, ovvero 505 voti. Proprio in quel periodo, però, come sottolinea il Tempo, ecco lo scoop: "La presidente Casellati e i lavori nella sua villa pagati dal Viminale". L'ex presidente di Palazzo Madama, quindi, fu accusata di approfittare dei soldi degli italiani per ristrutturarsi la villa, "mentre in realtà - spiega il quotidiano diretto da Tommaso Cerno - quei lavori erano stati autorizzati per la messa in sicurezza, a tutela, dell’abitazione della seconda carica dello Stato". 

 

 

 

La notizia contenuta nell'articolo dello scoop sarebbe stata supportata dai documenti degli uffici antiriciclaggio della Banca d'Italia. Dopodiché, come sottolinea Rita Cavallaro sul Tempo, "il giorno dopo, alla quinta chiama, Casellati si schianta, con 382 voti".

 

 

 

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